Da Miss Italia le grandi attrici del cinema
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La presidente della Camera si compiace che la Rai non trasmetta più le serate di Miss Italia e questa dichiarazione ha contribuito ad aprire un dibattito sulla mercificazione della donna attraverso l’esposizione del proprio corpo. Un invito rivolto anche ai pubblicitari a non abusarne.Personalmente mi sento di condividere quanto ha dichiarato Patrizia Mirigliani, patron del Concorso. Non mi pare, infatti, che le partecipanti, cinquemila quest’anno, siano state mercificate, semmai nel tempo il format Miss Italia è venuto migliorandosi nel senso cioè di non presentare né nudità particolari né ragazze mute. Ed in questo senso si poteva procedere ulteriormente, come la stessa Mirigliani ha lasciato intendere invitando la presidente Boldrini ad un incontro. Non si può, peraltro, ignorare il periodo in cui il Concorso incominciò il suo cammino. Nato dalla mente prolifica di Dino Villani (sono sue invenzioni la Bella del luna park ed il Piattino d’argento) come 5 mila lire per un sorriso dal 1939 al 1941, venne poi ripreso nel 1946 col nome di Miss Italia: erano anni in cui il nostro Paese usciva dalla crisi conseguente ad una guerra, che ci aveva visto umiliati e bisognava pur dare una rappresentazione di un Paese impegnato a riemergere. Anche un Concorso come Miss Italia, in cui veniva valorizzata la bellezza italica, poteva servire. Non dimentichiamo che attrici del calibro di Silvana Mangano si sono fatte conoscere attraverso questa passerella. E ancora Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Lucia Bosé, Simona Ventura, Martina Colombari, Anna Valle. Certo - mi si potrebbe dire - da allora molta acqua è passata sotto i ponti e la donna ha faticosamente conquistato posizioni nella società civile, raggiunte non grazie all’aspetto estetico, ma piuttosto per le doti intellettuali. E questo è certamente vero, tant’è che Confindustria ha avuto un presidente al femminile, oggi addirittura a livello europeo, in molte Associazioni e Istituzioni le donne hanno conquistato ruoli fino a qualche anno fa irraggiungibili: dopo la Gelmini alla Pubblica Istruzione, la Prestigiacomo all’Ambiente e la Carfagna alle Pari Opportunità, oggi nel Governo Letta abbiamo la Lorenzin alla Salute, la De Girolamo all’Agricoltura, la Cancellieri alla Giustizia, la Bonino agli Esteri, la Kyenge all’Integrazione. Mi trovo d’accordo anche con Fiorello che critica la Boldrini per il suo ingresso a gamba tesa in un Concorso,che non fa nulla di male e che ha permesso a molte ragazze di affermarsi in televisione, nel cinema e nella moda.
Luigi Cavalieri Desenzano del Garda
Luigi Cavalieri Desenzano del Garda
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