«Cure palliative», un’eccellenza della nostra sanità

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Egregio direttore, dal 9 gennaio trascorro i pomeriggi nell’Ospedale di Gavardo accanto a mio marito ricoverato nel reparto «Cure Palliative» grazie all’interessamento del dott. Baldo dell’Ant. Le cure palliative comprendono trattamenti medici, interventi infermieristici, sostegno psichico, morale e spirituale affinché ai malati ed ai famigliari sia garantita una migliore qualità della vita. Ritengo questo reparto un’eccellenza bresciana. Voglio che tutti vengano a conoscenza che esiste la buona sanità. Tutto si svolge sotto la guida del professor Emanuele Borra (che non so come definire perché bravo è riduttivo), affiancato dalla dottoressa Valeria Tirelli, sempre disponibile a ricevere ed ascoltare i malati e i parenti. Certo è che se non ci fosse il personale che lavora giorno e notte sarebbe tutto vanificato: dalla caposala Tiziana Rizzardini, alle infermiere, alle OSS, al personale delle pulizie, svolgono il loro lavoro con gentilezza, correttamente, gradevoli persone sempre sorridenti. È un lavoro di gruppo veramente eccellente. Tutti noi famigliari siamo in ansia per il nostro malato, ma saperlo in queste mani è tranquillizzante. Le cure morali e spirituali sono affidate al cappellano don Giovanni, che fa la sua visita quotidiana a tutti. Passa con disinvoltura e chiara intelligenza dal parlare con i pazienti e con i famigliari presenti di temi forti, come la sofferenza e la morte, all’ascolto dei vari hobby del malato o dei parenti, al confidare le sue passioni, tra cui la musica, che lui compone. Ha fatto breccia anche su un cuore di pietra come il mio. Vi ringraziamo tutti per ciò che fate.

// Franca Stanga e Angelo Minoni
Botticino Sera

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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