Cosa rivelano i sensori per non dimenticare i bimbi in auto
Ho appena terminato di sentire, nel corso di un TG, una notizia davvero difficile da non commentare: «Presto verranno resi obbligatori sensori sui seggiolini dei bambini atti a non dimenticarli in macchina, con un semplice costo di 100 euro». Chiaramente il fatto di poter dimenticare un bimbo in macchina con le tragiche conseguenze che questo comporta, fa inorridire e ti viene da dire che non sia possibile che accada, ma dato che in Italia, nel corso di dieci anni (dieci anni!) questo sia successo 8 volte, ti fa chiaramente pensare. Come si fa ad ipotizzare di installare un congegno che ti segnali la presenza del bambino sul seggiolino, quando poi vedi quotidianamente automobilisti con bimbi in macchina senza nessuna sicurezza, in braccio a una persona sul sedile davanti, sui sedili posteriori liberi di muoversi e guardare sorridenti fuori dal finestrino... Ipotizzare, da questi fatti di cronaca, la necessità di sensori di presenza sul seggiolino mi sembra un po' eccessivo e mi viene da pensare a quanti interessi economici privati potrebbero esserci dietro a una scelta simile e non solo finalizzati ad evitare tragedie. Consideriamo che oltre alle auto dei genitori (papà e mamma) ci sono pure i nonni che vanno a prendere i nipoti a scuola o comunque sono coinvolti nella gestione dei bambini; moltiplichiamo il costo di ogni singolo sensore (100 euro come da informazione) e vediamo che bel guadagno scaturirebbe da questo eventuale obbligo. Non voglio assolutamente sminuire il dramma delle famiglie che hanno avuto incidenti simili, ma da ciò ad obbligare genitori e nonni ad adempiere a questo eventuale obbligo mi sembra un tantino esagerato.
// Salvatore PennisiBrescia
Alle sue condivisibili osservazioni aggiungo la mia: il dispositivo obbligatorio potrà riuscire (ne siamo proprio sicuri?) a prevenire abbandoni di bebè, ma l’affidare ai sensori la responsabilità genitoriale mi appare una distorsione senza precedenti. Certo, potrà essere integrata con App per colazioni, pranzi e cene; alert per i bisognini di giorno e di notte. I più evoluti contempleranno anche un cip per abbracci e bacetti a ritmo alternato, con frequenze maggiori nei fine settimana. Più che i costi, mi preoccupano le relazioni robotizzate. Poveri figli! (n.v.)
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