Cosa ho imparato dal corso sull’IA. Nonostante l’età

Scrivo per condividere la mia grande soddisfazione per il corso che ho frequentato nei mesi scorsi presso l’Istituto San Clemente a Brescia. Nonostante la mia età, mi ero iscritta al corso sull’intelligenza artificiale, volevo capire come avrei potuto difendermi da possibili truffe. Ero infatti convinta che l’intelligenza artificiale portasse esclusivamente a raggiri e a una potenziale riduzione dei posti di lavoro tradizionali. Tuttavia, devo ammettere di essermi ricreduta! Ho infatti scoperto un universo di possibilità che, grazie all’intelligenza artificiale, mi stanno semplificando la vita in modi inaspettati. È sorprendente come questa nuova tecnologia sia in grado di aiutarmi a tenere traccia delle spese quotidiane, categorizzandole con precisione e offrendo così una chiara visione del bilancio economico familiare. Inoltre, ora posso esercitarmi a conversare in inglese senza vergognarmi della pronuncia maccheronica (e chissà, forse inizierò anche lo spagnolo!). La ricerca di quella ricetta particolare o di un articolo specifico online non è più un’odissea tra mille siti: ci pensa l’AI a fare tutto il lavoro al posto mio. Devo però ammettere che il vero valore aggiunto di questi corsi non è stata tanto la tecnologia in sé, quanto l’aspetto umano, rappresentato dal nostro straordinario professore, Giuliano Valletta. Settimana dopo settimana, in una sorta di «palestra informatica» ha reso comprensibili argomenti complessi sull’intelligenza artificiale e ci ha insegnato le competenze necessarie per padroneggiare pc e smartphone esattamente per ciò che serve nella realtà quotidiana, assicurandosi ogni volta che nessuno rimanesse indietro. Un vero maestro! In conclusione, la saggezza popolare non mente: conoscere è sempre un arricchimento. Prima di lasciarsi frenare dall’età anagrafica o dai pregiudizi verso ciò che è nuovo, vale sempre la pena di approfondire e magari si verrà a scoprire, come nel mio caso, alleati inaspettati.
Francesca GiordaniSan Zeno Naviglio
Cara Francesca, non ci giriamo attorno: per noi è un modello. Una moderna esploratrice, potremmo dire. Se per età anagrafica siamo portati a diffidare delle novità e a rimpiangere il passato, lei infatti ci ricorda ciò che distingue l’essenza del nostro essere umani: il desiderio di conoscere, il coraggio di mettersi in gioco, la volontà di imparare, il valore delle relazioni... Non solo. Proprio la consapevolezza dei limiti e dei potenziali rischi che quella che chiamiamo «intelligenza artificiale» rappresenta ci deve indurre a conoscerla a fondo e a «padroneggiarla», affinché non ne finiamo dominati. Grazie dunque per l’esempio che ci ha dato. E complimenti, di cuore. (g. bar.)
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