Coppi-Bartali: il passaggio della borraccia

La storia.
AA

Leggo sul "Giornale di Brescia" in data 2/01/2010 l'articolo su Fausto Coppi, del quale ricorre il cinquantenario della morte. Nell'articolo si parla anche di chi passò la borraccia nella famosa foto immortalata al Tour de France del 1952, tappa Le Bourg d'Oisans - Sestriere, in cima al Galibier. Lo scrivente dice che a passare la bottiglia, e non la borraccia, fu Fausto Coppi. Assolutamente non vero.

Già nella foto riportata da "Un anno di Sport", supplemento a Sport Illustrato, riferito al 1952, una didascalia dice testualmente: Giro di Francia 1952: Bartali passa l'acqua alla maglia gialla Coppi. Questo lo si evince leggendo un bellissimo libro uscito a fine 2009 edito dalla Gazzetta dello Sport, intitolato "Chiedi chi era Coppi".

Nell'articolo sulla verità della borraccia, meglio bottiglia, si parla del fotografo Carlo Martini che voleva immortalare Gino e Fausto in uno dei momenti dove i due si scambiavano panini, zucchero, etc. Martini si era messo d'accordo addirittura con Jacques Goddet, patron del Tour, poiché i corridori non potevano rifornirsi in corsa. Martini si era appostato vicino ad una donna che aveva in mano una bottiglia d'acqua per Fausto Coppi. Il problema fu che la donna era a sinistra e dalla sua parte si trovò Bartali. Fu quindi Gino che prese la bottiglia per passarla a Fausto.

Del resto nella foto si vede bene che Bartali ha due borracce sulla bici, mentre Coppi ne stringe una in mano, probabilmente vuota. L'equivoco si creò, malgrado Sport Illustrato disse la verità sui fatti alla fine del 1952, causa la grande rivalità fra le due tifoserie che non volevano credere a questo. Del resto nello stesso Tour del 1952 Bartali passò a Coppi una ruota, poiché il campionissimo aveva bucato, nella tappa Sestriere-Monaco. Aggiungo un'ultima cosa personale: Bartali era l'uomo di ferro del ciclismo dell'epoca; non aveva crisi, sopportava freddo e caldo indifferentemente.

Durante i Tours, quando il caldo si faceva asfissiante, gli altri boccheggiavano, lui no. Lui aveva sempre acqua nelle borracce; perché poteva sopportare il caldo bevendo poco. Quindi, eventualmente, non poteva essere altro che Gino a passare l'acqua a Fausto.

Tanto dovevo per correttezza.

Pieraldo Sandrini

Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato