Controlli inflessibili e pericoli reali
Mi si conceda un pò di spazio per una nota di protesta. Formalmente giusta, mi è stata inflitta dal Comune di Manerbio una multa di oltre 300 euro per avere superato di circa 10 km orari il limite di velocità disposto a 70 km/ora sulla Statale Lenese, mentre procedevo sulla stessa con la mia vettura e un rimorchio agganciato.
La cifra non è indifferente e in questi tempi di crisi mi trovo in difficoltà con il lavoro, per cui la sanzione risulta veramente pesante. La vettura che utilizzo è grossa e ben dimensionata per potere trainare in sicurezza i rimorchi. Ha il vantaggio di essere silenziosa e non dare molto la sensazione di velocità, come peraltro tante altre moderne vetture in circolazione oggi, ma basta un minimo di pressione sull'acceleratore senza che i 10 Km in più o meno risultino avvertibili.
Su una strada Statale diritta è un attimo superare inconsapevolmente il limite imposto. Si guida guardando la strada e non costantemente il tachimetro.
Penso, maliziosamente, che gli addetti al traffico questo lo sappiano e apposta si posizionino, adeguatamente occultati, nei posti dove è facile fare cassetta a favore dei bilanci comunali. È un modo di agire ormai noto e che ha generato tanti commenti negativi sulla stampa e nell'opinione pubblica.
Non ritengo che la mia velocità fosse realmente di alcun pericolo, essendo adeguata alle condizioni del traffico e della strada e, pur essendo fuori dai limiti, non la si poteva definire certamente folle. Posso solo aggiungere a commento personale, anche se inutilmente, lo so, che il buonsenso non ha alcun valore per alcuni amministratori della cosa pubblica. La multa è stata comunque pagata.
Ora spiego che cosa mi ha spinto a scrivere la presente; pochi giorni fa dal Tg3 regionale ho sentito la seguente notizia di cronaca: ragazzo fermato dalla polizia e multato di 400 euro perché è passato con il semaforo rosso guidando con un braccio ingessato mentre con l'altro utilizzava il telefonino cellulare.
L'evidente sproporzione delle due sanzioni descritte in ragione della pericolosità generata mi pare indiscutibile, per cui mi sento ingiustamente penalizzato.
Ora aggiungo però un'altra nota che ritengo significativa. Sempre a Manerbio, nella zona industriale vicino all'uscita del casello autostradale, sono stato leggermente urtato con un piccolo danno alla vernice della mia auto, e poi, per contro, pesantemente insultato da un conducente di un furgone che devo dire a ragione, si è lamentato del mio mancato rispetto del segnale di stop.
Fortunatamente non è in effetti successo nulla di drammatico vista la bassa velocità a cui si procedeva; entrambi avevamo prudentemente rallentato alla confluenza delle due strade e alla ripartenza è successo il malinteso. Mi sono dovuto, mio malgrado oltre che scusarmi, successivamente rendere conto che non avevo la precedenza sul furgone pur provenendo da destra.
Ma come facevo se il Comune di Manerbio, molto attento alla sicurezza come si evince dal multanova sempre attivo, nasconde i cartelli stradali dietro gli alberi? I Vigili di Manerbio frequentano solo la Lenese? O sono sempre lì perché ancora non tutto il malcostume è stato eliminato da quella Statale??!!.
Altra domanda: non è pericoloso nascondere un segnale così importante? Io ritengo che sia come mettere un segnale semaforico verde da tutti i lati ad un incrocio.
Ora chiedo al Comune di Manerbio se oltre ai danni materiali della mia vettura, si ritiene moralmente in dovere di risarcirmi per gli insulti che ho ricevuto in conseguenza della loro negligenza nel controllo della segnaletica per la sicurezza stradale, che mi ha condotto ad un pericoloso errore e quale sarebbe la cifra risarcitoria che ritengono adeguata.
So che gestire la cosa pubblica non è facile, ma quando da certi episodi traspare l'interesse di sfruttamento del cittadino e poca attenzione verso i suoi interessi, beh, c'è di che rimanere davvero contrariati.
Lucio Viola
Brescia
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