Com’è cambiato il costo della vita. Ho fatto due conti

Eravamo quattro amici al bar e tra una briscola e un bicchiere di vino facevamo i soliti discorsi dei pensionati: «Si stava meglio prima o si sta meglio adesso?». Ognuno aveva la sua idea e non l’ha cambiata. Successivamente ho voluto fare delle considerazioni su questo quesito e ho avuto delle risposte che mi hanno veramente sorpreso. Voglio qui proporvele e poi ognuno farà le sue considerazioni. Io ho l’abitudine di tenere una contabilità personale da oltre 60 anni e quindi i dati che riporto sono reali. Parliamo del mercato immobiliare a Brescia. Nel 1978 è stato venduto un appartamento nuovo, molto grande con giardino e box a 72 milioni di lire. Un appartamento più piccolo con giardino e box è stato venduto a 30 milioni di lire. Oggi, gli stessi appartamenti, se nuovi, sarebbero venduti a 500.000 euro il primo e 200.000 euro il secondo. Nel 1978 uno stipendio di buon livello era di 1.000.000 di lire al mese e quindi per il primo appartamento occorrevano 72 mensilità e per il secondo appartamento occorrevano 30 mensilità. Oggi uno stipendio considerato buono è di 2.500 euro mensili. Quindi adesso per i suddetti appartamenti ci vogliono 200 mensilità per il primo appartamento e 80 mensilità per il secondo per saldare il debito. Nel 1975 ho venduto un appartamento, non nuovo, in Via Pietro dal Monte, zona Ospedale Civile a 25 milioni di lire. Lo stipendio di buon livello nel 1975 era di 700.000 lire mensili, quindi circa 36 mensilità per saldare il debito. Oggi, data la zona, può essere venduto a 250.000 euro e con uno stipendio di 2.500 euro mensili, ci vogliono circa 100 mensilità. Nel 1971 un auto Alfa Romeo Giulia 1.3 costava 1.600.000 di lire. Oggi un auto simile costa circa 40.000 euro. Nel 1975 un buon stipendio era 400.000 lire mensili per cui occorrevano 4 mensilità per comprare l’auto. Oggi, sempre con lo stesso parametro di 2.500 euro mensili, occorrono 16 mensilità. È chiaro che se lo stipendio attuale, che ho parametrato a 2.500 euro mensili fosse inferiore andrebbero aumentate le mensilità da pagare. Risulta da questi dati che ogni lavoratore aveva una situazione economica migliore tanti anni fa, quando poteva permettersi l’acquisto di una casa e di un auto con minor sacrificio. Non faccio commenti perché i numeri sono evidenti e ognuno può fare le sue considerazioni. Sarebbe interessante però sapere come si è arrivati a questa situazione e come lo possono spiegare economisti ed esperti della finanza.
Filippo FinocchiaroBrescia
Caro Filippo, un vecchio direttore, diffidando delle capacità di calcolo dei colleghi giornalisti e volendo evitare che si incorresse in errori marchiani, invitava i giovani cronisti a indicare soltanto tre unità di misura: poco, molto, abbastanza. Capirà che - date tali premesse - abbiamo sudato sette camicie per seguire i suoi calcoli e farci un’opinione. Approfondita un poco la questione, possiamo dire che rispetto agli anni Settanta si registra una crescita spropositata dei costi per il settore immobiliare e i trasporti, così come sono aumentati drasticamente alcuni beni essenziali quali carburanti, energia, alimenti (caffè, olio, verdura) e per il tempo libero (cinema). Di contro, sono diventati più accessibili, cioè in proporzione meno cari, i beni legati alla tecnologia, gli elettrodomestici e i servizi di telefonia. Questo è quanto. Sapendo che, così come tra voi quattro amici al bar, anche tra i nostri lettori ci sarà chi ha la propria idea e non è disposto a cambiarla. E forse è giusto così, poiché lo «stare meglio» o «peggio» è legato a un sentire più ampio, non riducibile soltanto a fattori economici, bensì a come si «guarda» la vita. (g. bar.)
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