Che brutta strada per salire in Maddalena

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Leggendo un articolo relativo al taglio delle robinie del Monte Maddalena, non ho potuto che ripensare di quale patrimonio paesaggistico goda la Nostra città. Coi suoi 874 m.s.l.d.m. la Maddalena si staglia sopra Brescia, magnifica ed elegante. La «montagna» (perché tale è per noi Bresciani) in questione pertanto rappresenta meta ambita per sportivi e turisti, nonché sede di prestigiose abitazioni, in considerazione della meravigliosa vista di cui si può godere e dell'incredibile tranquillità che l'avvolge. Personalmente, venendo al sodo, sono davvero rammaricato della penosa (aggettivo che senza timore definisco riduttivo) condizione della strada che dal centro cittadino giunge in vetta; parlo da automobilista, ma anche da ciclista. Buche, radici che affiorano, detriti e ghiaia sono (specialmente nella seconda metà della salita) la normalità.
Questo è oggettivamente inaccettabile. Per chiunque. Quella che dovrebbe essere un'ascesa pittoresca, emozionante e suggestiva, si trasforma spesso in un'agonia, non di certo solo per la fatica di chi tenti di «scalarla» in bicicletta. Per non parlare della discesa, che, per cause ormai note, diventa un'autentica impresa, che nulla invidia a questo punto alla difficoltà dei tornanti stretti e tortuosi del Mortirolo o del Giau (chi ama il ciclismo ne sa qualcosa...): il rischio di perdere il controllo, di sobbalzare violentemente o, peggio, di cadere è seriamente elevato e, per chi l'affrontasse in automobile, di incappare in buche o quant'altro, non è da meno. Spero vivamente che chi di dovere si attivi per permettere a tutti di poter fruire di un tesoro unico, cui affezionarsi è d'obbligo.

Filippo Sardi de Letto
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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