Casette per i libri dentro una viva «rete» bresciana

A distanza di tre mesi dalla loro collocazione le «casette dei libri» collocate in varie zone del paese stanno svolgendo lodevolmente la loro funzione di promozione alla lettura. Regalate da un artigiano sono state piazzate all’ingresso del Parco del Garza, sia sul lato di via Barcella e quello dirimpettaio di via San Francesco, a San Cesario e in piazza della Memoria a Cortine. Quattro punti di riferimento per chi vuol riporre libri già letti e chi vuole usufruire di tale opportunità. Superate le prime perplessità dovute alla prevenzione Covid, l’esperimento voluto dalla Biblioteca comunale, sta funzionando anche se non manca qualche perplessità. C’è chi ha scambiato le «casette» per deposito di libri non proprio in buono stato di conservazione, ma ora spetterà ad un gruppo di giovani del centro disabili Cortine, coordinati da un educatore, porre rimedio a queste e altre piccole problematiche( letture non adatte a tutti, controllo della pulizia dei libri, ecc.) Ovviamente le «casette» più frequentate sono quelle aperte al passaggio di molti cittadini, giovani o meno, e forse era opportuno riservare una casetta specifica per letture adatte a giovani o adulti. Saranno accorgimenti che potranno essere effettuati in corso d’opera, ma nel frattempo si consolida una idea davvero positiva e valida per creare buoni rapporti interpersonali. A Cortine, personalmente, ho potuto ritirare una copia del libro di poesie «Giganti di-versi», poesie del navense Ivan Civini, libro edito da Marco Serra Tarantola. In questo caso si è valorizzato il lavoro di un concittadino: propone «Piccoli versi, giganti emozioni tutte diverse. Da assaporare, giorno per giorno».
// Paolo OrtolaniNave
Gentile lettore, la nostra provincia ha la fortuna di poter contare su una capillare serie di iniziative, istituzionali ma anche spontanee, che portano davvero i libri incontro ai lettori... come le «casette» di Nave, i club amatoriali di lettura o i punti di bookcrossing dove si «abbandonano» dei libri a disposizione di chi li vuol prendere e leggere. Alle biblioteche storiche e alle librerie di cui Brescia può vantarsi, da mezzo secolo sul territorio si è sviluppato, grazie anche all’impulso del primo assessore regionale alla Cultura, il bresciano Sandro Fontana, un efficiente e diffuso sistema di biblioteche pubbliche, oggi in rete tra loro. Non è un caso che nel 2020 Chiari sia stata proclamata prima Capitale italiana del libro e proprio ieri abbia ospitato a Villa Mazzotti dove si tiene il Festival della Microeditoria, una conferenza sui Patti di lettura, organizzata dal Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del ministero della Cultura che ha pure dedicato a Brescia lo scorso dicembre il primo numero (monografico) della rinnovata rivista «Città che legge». Insomma, ai bresciani non resta che leggere per mantenere alta la fama di buoni lettori, ricordandosi che - come recita un azzeccato slogan - «leggere nuoce gravemente all’ignoranza». (g.c.)
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