Cara la mia Iveco, che bello celebrare il cinquantesimo

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Iveco, grazie per un Family Day indimenticabile. Il precedente fu organizzato nel 2007 e, da allora, tante cose sono cambiate, anche in Iveco. Ma ancora una volta è stato bello ed emozionante entrare dai cancelli dell’Azienda in cui lavoro da trent’anni e non per andare alla scrivania. Questa volta ho potuto varcare quei cancelli con mia moglie e mio figlio, nato nel frattempo, per mostrare loro non solo il luogo dove lavoro, ma anche la fabbrica in cui prendono forma tanti di quei camion che vediamo quotidianamente sulle strade. Certo, entrare nelle officine con le linee di montaggio ferme non è come vederle in funzione, quando tutto si muove come un organismo vivente. Sì, perché la fabbrica può davvero essere un luogo affascinante, dove ogni giorno - tra problemi, soluzioni e lavoro di squadra - si compie quella piccola magia che trasforma migliaia di componenti, nel camion preciso che qualcuno ha ordinato, magari dall’altra parte del mondo. Ecco allora che desidero ringraziare di cuore tutti i colleghi che hanno contribuito a rendere speciale il Family Day del 29 giugno, organizzato per celebrare i 50 anni di Iveco. È stata una giornata di sorrisi, incontri, emozioni e voglia di stare insieme. Dietro ogni dettaglio c’è stato l’impegno di tante persone che si sono impegnate con entusiasmo e spirito di squadra, affinché tutto fosse perfetto. A tutti loro va il mio grazie più sincero. Festeggiare insieme è stato davvero piacevole. Grazie a chi ha reso possibile tutto questo e ad Iveco per questi primi 50 anni... e per quelli che, mi auguro, verranno!

Alberto Nava
Brescia

Caro Alberto, le giornate in cui le aziende aprono le porte ai famigliari, riescono quando non sono di facciata. Ne abbiamo avuto conferma qualche mese fa, con il successo per l’Open Day degli ottant’anni del GdB, lo ritroviamo ribadito dalle sue parole adesso. Esiste una sorta di «genius loci», uno spirito del luogo, che dà agli spazi un’anima, ma sono le persone a fare la differenza. Sempre. Perciò il suo senso di appartenenza è ammirevole. Confidiamo che Iveco se ne renda conto, consapevole che avere un centro di produzione qui, nel Bresciano, ha un valore ch’è come la vecchia pubblicità di una carta di credito: «priceless», senza prezzo. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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