Canone Rai, non è A2A a stabilire l’addebito in bolletta
La lettera del signor Tullio Venturini, pubblicata il 3 gennaio, consente di dare alcune informazioni di carattere generale circa l’addebito del canone Rai in bolletta, oltre a quelle che sono già state fornite personalmente al lettore dalla società A2A Energia. Tutte le società di vendita di energia elettrica - come nel caso di A2A Energia - ricevono mensilmente l’elenco dei punti di fornitura sui quali applicare il canone con il relativo importo da addebitare: si tratta di un elenco comunicato dall’Acquirente Unico, ovvero la società per azioni del gruppo Gestore dei Servizi Energetici (GSE S.p.A.), al quale è stato affidato il compito di definire le forniture sulle quali effettuare l’addebito e l’ammontare dello stesso addebito. In altre parole, sulla base di questo meccanismo regolato, le singole società di vendita non hanno alcuna titolarità di decisione né di verifica circa gli addebiti da inserire in bolletta. Va altresì ricordato che l’Agenzia delle Entrate, qualora l’utente non ritenga corretto l’addebito del canone nella fattura di energia elettrica, ha evidenziato la possibilità del pagamento della sola quota relativa alla fornitura di energia elettrica, fatta salva la successiva azione di verifica sulle singole posizioni da parte della stessa Agenzia. La scelta di addebitare l’intero importo del canone Rai al signor Tullio Venturini, pertanto, non è imputabile ad A2A Energia, bensì - in base al meccanismo sopra richiamato - è riconducibile a quanto è stato determinato dall’Agenzia delle Entrate e successivamente comunicato ad A2A Energia attraverso l’Acquirente Unico.
// Ufficio stampa A2ABrescia
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