Caffè e brioche, bella tradizione ma troppo cara

Lettere al direttore
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Qualche giorno fa mi trovavo in Francia, ad Aix-en-Provence, seduto a un tavolino in piazza. Con sorpresa ho notato che un croissant artigianale costa 1,10 euro, mentre un pain au chocolat costa 1,30 euro. Prezzi contenuti e accessibili a tutti, nonostante fossi in pieno centro turistico. Rientrato a Brescia, ho fatto inevitabilmente il confronto con la nostra realtà quotidiana. Qui una semplice colazione al bar - cappuccino e brioche - supera spesso i 3 euro. Se penso che nel 2015 la stessa combinazione costava in media 2,26 euro, non posso non notare come il rincaro sia stato costante e rapido. Un tempo la brioche era il prodotto «trainante» del bar, utile ad accompagnare il caffè, su cui il margine percentuale era sì alto ma in valore minimo. Oggi, invece, molti baristi cercano di marginare anche sulla brioche, vendendo nella maggior parte dei casi prodotti surgelati come se fossero artigianali, e facendoli pagare al prezzo pieno di una brioche fresca. Capisco che i costi di gestione siano aumentati, ma la sensazione è che a Brescia si sia trasformata la colazione - un rito quotidiano popolare - in un lusso accessibile solo a chi può permettersi di spendere senza guardare il portafoglio. Credo sia giusto aprire un dibattito: la colazione deve restare un piacere di tutti, non un privilegio per pochi.

Martino Gisolo

Caro Martino, se si vuole chiudere il sacco, insegnavano i nostri vecchi, bisogna farlo dalla cima. Capiamo dunque il suo ragionamento e, da consumatori, proviamo per esso simpatia. Ma cappuccino e brioche sono la coda, non la testa del problema. I rincari infatti riguardano tutti i beni e pur se l’inflazione non è quella galoppante di qualche mese fa - per non parlare di quella folle della fine del secolo scorso - resta comunque una tigna che erode entrate e stipendi. Non soltanto a Brescia. Basta mettere il naso fuori città o provincia e ci si accorge che i prezzi sono aumentati ovunque. Anche così, comunque, tra gli esercenti c’è chi sa fare la differenza. Non tutti i bar infatti sono uguali e, se vuole risparmiare qualche centesimo al giorno, che diventano euro alla fine del mese, può scegliere il locale a seconda dell’esigenza. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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