Brescia è più viva e me ne accorgo passeggiando
Confesso di non amare la folla, e perciò esco raramente, preferendo il silenzio di casa, i libri, l’ascolto della musica, la compagnia dei famigliari, la rara visione di qualche programma televisivo degno di attenzione. Rifuggo le feste e le manifestazioni di piazza, che mi paiono chiassose e talvolta volgari. Eppure, mi rendo conto che qualcosa a Brescia è cambiato. Domenica pomeriggio, giornata priva di particolari eventi in centro, ho pensato che sarebbe stato bello fare una passeggiata con una meta culturale, e mi sono accorto che avevamo, mia moglie ed io, solo l’imbarazzo della scelta. La Pinacoteca da poco riaperta, il Museo di Santa Giulia e la mostra su Tiziano, l’esposizione di arte moderna ospitata nel vicino Palazzo Martinengo. E poi, il Mo.Ca., con le sue esposizioni permanenti e temporanee, la Crocera di San Luca, l’Urban Center... Occorrerebbero però più appuntamenti nelle perifierie, sfruttando maggiormente sale ed auditorium. Occorrerebbe che i privati dessero di più una mano, eppure l’offerta culturale a Brescia è di gran lunga migliorata e accresciuta. Finalmente si è riusciti anche a realizzare quanto auspicavo da tempo, ossia l’apertura del Teatro Grande alla fruizione da parte di spettatori appartenenti a fasce di età e sociali alle quali l’ascolto della musica forte e la visione degli spettacoli teatrali erano tradizionalmente preclusi. Questo risultato è stato possibile principalmente grazie all’impegno del direttore artistico Umberto Angelini e della Fondazione del Teatro Grande. Una pecca: non aver salvaguardato la gloriosa tradizione della Società dei Concerti. Dopo aver scelto di visitare l’eccellente mostra su Piazza Vittoria allestita al MO.CA., promossa dal Liceo Scientifico «Leonardo» in collaborazione con il settore Urbanistica del Comune di Brescia, giusto il tempo di rincasare per rifocillarsi, e poi nuovamente in centro per il concerto di Malofeev al Grande. Di ritorno ammiro un centro storico ordinato, pulito, ben illuminato, e avverto un sentimento di soddisfazione al pensiero del castello, della Maddalena, del Parco delle Colline, della Polveriera oggi inaugurata, del Parco delle Cave che sta crescendo, e che si può raggiungere comodamente persino caricando la bicicletta sul nostro moderno metrobus. Penso anche ai cento parchi e parchetti urbani sparsi un poco ovunque, a Campo Marte, e mi proietto con il pensiero nel futuro prossimo: la ripresa del Parco del Mella, lo sviluppo del trasporto su rotaia per connettere la parte ovest della città al centro. Non è cosa da poco, anche se Brescia patisce gravemente per l’inquinamento. Si può fare di più e di meglio, ma il cammino intrapreso è quello giusto, e possiamo già godere i frutti degli sforzi compiuti.
// Emanuele FormosaBrescia
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