«Bettolini: un progetto condiviso»

CHIARI
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Ho letto con vivo rammarico le affermazioni rilasciate dall'attuale presidente della Casa di Riposo «Pietro Cadeo» di Chiari e pubblicate su un quotidiano in data 25/08/2010, relativamente alla vicenda dell'immobile di proprietà della Fondazione Bettolini. In qualità di ex presidente della Fondazione Bettolini vorrei brevemente ribadire a quanto dichiarato dall'ing. Massafra Giovanni.
Il progetto nasce nella passata legislazione, durante la quale io ero presidente della Fondazione mentre l'ing. Massafra Giovanni era coordinatore della Sezione di Forza Italia di Chiari, consigliere comunale e presidente della Commissione edilizia ed urbanistica del Comune. L'idea di attuare quanto previsto anche dallo statuto della Fondazione da me presieduta, cioè la costruzione di alloggi da assegnare a prezzi calmierati a giovani coppie o ad anziani, la concessione di circa 300 mq all'Istituto Pietro Cadeo per l'allargamento del reparto per anziani non autosufficienti, il recupero dell'ex Cinema Teatro Sant'Orsola e infine la realizzazione di una cascina didattica con annesso allevamento bovino e caseificio, venne presa di comune accordo, dagli organi direttivi di Forza Italia, (di cui il coordinatore era l'ing. Massafra Giovanni).
Conseguentemente il Cda della Fondazione si è adoperato a «svuotare» l'immobile ex Centro Diurno, anche in considerazione del fatto che l'Amministrazione comunale non aveva rinnovato la convenzione con l'Associazione pensionati, ed a questo proposito informo che la Fondazione si è fatta carico, per due anni, di pagare l'affitto di un'altra sede per l'Associazione pensionati.
Dopo di ciò venne presentato un progetto attuativo che, dopo essere stato valutato anche in Commissione urbanistica (di cui l'ing. Massafra Giovanni era presidente), venne approvato e di conseguenza rilasciata la concessione edilizia che prevede, oltre al pagamento, attraverso opere primarie da realizzare, di circa ottocentomila euro di oneri di urbanizzazione attraverso la realizzazione di un nuovo bocciodromo ed il deposito di una fidejussione a garanzia dell'Amministrazione comunale per il valore di un milionecin quecentomila euro. Tutto questo era il programma portato avanti sia dal Direttivo di Forza Italia (Pdl) che all'unanimità dal Cda della Fondazione, e tutti i componenti allora ritenevano che fosse un'opera necessaria che poteva essere il fiore all'occhiello di Forza Italia.
Ora, mi viene spontaneo sostenere che l'ing. Massafra Giovanni voglia essere «protagonista» della vicenda in quanto, ribadisco, quando si sono prese quelle decisioni lui ricopriva gli incarichi di Coordinatore della Sezione di Forza Italia di Chiari, consigliere comunale e presidente della Commissione edilizia ed urbanistica del Comune, e tutto andava bene, anche per lui. Oggi, l'ing. Massafra Giovanni, per «tutelare» non so quali interessi dell'Istituto Pietro Cadeo, si rifiuta di firmare la convenzione predisposta dall'Amministrazione comunale e coperta da fidejussione già depositata.
Mi permetto, alla luce di quanto sopra esposto, essendo anch'io un tesserato di Forza Italia (Pdl), di esprimere alcune considerazioni, che mi portano, nonostante la mia filosofia politica rimanga di centro destra, a restituire la tessera alla Segreteria provinciale, in quanto non condivido il modo di gestire il partito da parte di chi, per nomina e non per elezione, rappresenta il Pdl non rispettando le regole democratiche dettate dallo statuto, con lo sconcertante silenzio assenso degli addetti ai lavori, impegnati a tutelare e portare avanti altre fallimentari iniziative.
Ma di questo qualche altro tesserato ed elettore se n'è accorto, come dimostrato dai risultati delle passate elezioni amministrative, nelle quali il Pdl ha perso più di un migliaio di preferenze. Ringraziando il mio Cda che in questi anni non ha certo vissuto momenti di protagonismo con la mia presidenza, spero che con il buon senso tutto possa appianarsi, anche per il fatto che la realizzazione delle opere, sarà fonte di lavoro, di cui in questi tempi c'è estrema necessità.
Oreste Libretti
Chiari

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