Berlino dopo la caduta del Muro
Nei vent'anni trascorsi dalla caduta del Muro, Berlino è cambiata moltissimo come nessun altro luogo in Europa, o forse nel mondo: con i vuoti lasciati dai bombardamenti che uno via l'altro venivano riempiti da scintillanti edifici progettati da celeberrimi architetti, e le ferite aperte dai kalashnikov sulle facciate dei palazzi nell'aprile del 1945 che una per una venivano infine cancellate.
Oggi che Berlino non profuma più di cantieri, i vuoti sono merce rara, e così le cicatrici dell'ultima battaglia combattuta sul nostro vecchio continente; e pazienza se non pochi dei nuovi scintillanti edifici restano sfitti. Berlino tuttavia resta la città più giovane d'Europa o forse del mondo, proprio come all'epoca in cui il Muro era ancora in piedi. Malgrado sia fortemente indebitata, quella in riva alla Sprea e allo Havel è anche tra le capitali più verdi, vivibili ed economiche. Certo dai primi anni Novanta quasi tutto è cambiato, e solo chi ha più di trent'anni riesce ancora a distinguere l'Est dall'Ovest. Per intenderci: malgrado nel frattempo in tanti abbiano provato sulla propria pelle licenziamenti e disoccupazione, e nonostante siano tornati in auge cibi e bevande prodotti dalle marche in voga nella ex Ddr, è assai difficile sentirsi dire che l'oggetto della mancanza è il vecchio regime. Ma più d'uno, a cominciare dallo scrittore Thomas Brussig, tra i primi a raccontare nel romanzo: "Eroi come noi la caduta del Muro". E con esso la possibilità di sognarlo.
Andrea Delindati
Manerbio
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