Bastardo tumore non vincerai

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Caro direttore, questa lettera è indirizzata a lei e a tutti i lettori del giornale, ma solo per conoscenza. L'interessato è un altro.

Bastardo tumore non vincerai sempre. Hai guastato la mia vita portandomi via le persone a me care.

Il 27 marzo 1971 ti sei preso la mia nonna Ancilla; il 24 maggio 1973 mi hai portato via mio padre; il 26 ottobre 1974 la mia mamma; il 10 agosto 1992 l'unico fratello che avevo. Il 26 novembre 1974 sei entrato in me, mi hai logorato, ma non mi hai avuta tutta per te, ero di un altro. Ora stai spaventando il mio uomo. Non lo avrai perché ci armeremo contro di te. Il nostro amore sarà più forte di te.

Ti odio, ti odio, ti odio. Entri silenzioso di soppiatto come un ladro nelle case. Sputi il tuo veleno e corrodi le famiglie che conducono la loro vita tranquillamente. A volte vinci tu, ma dobbiamo tutti insieme aiutare la ricerca perché tu sia sconfitto.
E tu uomo mio che sei stato al mio fianco 38 anni sopportando il mio furore contro il tumore, fatti forza perché lui non vinca contro il nostro amore fatto di tutto: di egoismo, di tenerezza, di brindisi alla vita, di lacrime... tante, cioè di tutto ciò che chiama vita.
A mio figlio Gabriele, a mia nuora Sara, a mia nipote Anna, auguro lunga vita felice, anche se guastata dalle nostre malattie.

Sarete ripagati, non da noi, ma da qualcun'altro, se riterrà giusto così.
Ma tu bastardo dovrai smetterla di rovinare le vite di tutti come fai da sempre, io non cederò mai.

Ti urlo in faccia la mia rabbia feroce. A lottare non siamo soli, ci sono stuoli di ricercatori da ringraziare, medici bravi e altri pazienti, che anche in quest'occasione, si sono dimostrati all'altezza di ascoltare persone con nervi logori curandole alacremente e silenziosamente.

Un mio sentito ringraziamento va al personale della seconda Chirurgia e Geriatria della Poliambulanza di Brescia per l'attenzione nei confronti di chi ha bisogno che anche in circostanze natalizie fanno dei malati la loro famiglia.

Franca Stanga
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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