Auto e parcheggi nel centro storico di Brescia

Degrado.
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Il 24 agosto del 2000 Indro Montanelli nella sua «Stanza» sul Corriere parlò di Brescia e disse che Brescia gli piaceva «perché è bella (anche se molti bresciani non danno segno di accorgersene)». Montanelli si riferiva con ogni probabilità al centro di Brescia, perché non sono le periferie a determinare il giudizio su una città. Ma che ne è, ora, del centro della nostra bella Brescia? Le politiche che avevano portato negli ultimi due decenni a limitare l'afflusso delle auto in centro hanno subito uno stop, anzi una vera e propria inversione di tendenza. La gente ancora non lo sa, ma dopo le ore 16 si può andare con la macchina da via Vittorio Emanuele a via Crocifissa di Rosa passando da via Mazzini e dalla galleria, cosa che non si poteva fare nemmeno trenta anni fa, credo. I residenti in centro, fino a qualche tempo fa, avevano il privilegio di potere parcheggiare in posti-auto loro riservati pagando un permesso annuo di 50 euro. Ora devono pagare ancora i 50 euro, ma gran parte di quei posti sono diventati promiscui, cioè possono essere utilizzati anche da non residenti. I parcometri, che hanno sempre avuto la funzione di scoraggiare l'uso della macchina per chi deve andare in centro, e dunque la funzione di favorire l'uso dei mezzi pubblici, ora vengono resi più convenienti, grazie alla decisione del Comune di dimezzarne le tariffe per chi risiede nel territorio comunale, e di supplire alla riduzione degli incassi per il gestore con versamenti diretti da parte del Comune. Ma non era meglio dimezzare i costi dei biglietti dell'autobus e cercare di dare quei soldi comunali al gestore del servizio degli autobus? L'afflusso maggiore di auto in centro non comporta un aumento proporzionale del traffico, bensì un aumento esponenziale, perché diventa più difficile trovare parcheggio, e ciò comporta inutili e inquinanti giri delle auto alla ricerca del parcheggio. Le vie del centro, poi, sono strette, gli inquinanti ristagnano per l'«effetto canyon» che si crea in tali vie. Le case del centro, poi, sono basse, gli abitanti sono più vicino agli scarichi e ai rumori delle auto di chi vive all'ottavo piano di un palazzo sul ring. Pare poi che si voglia costruire un parcheggio sotterraneo nei pressi della galleria. Non si considera che sarà pronto quando ormai ci sarà la metropolitana, e che a 100 metri di distanza c'è il parcheggio Fossa Bagni, e, al limite, sarebbe meno dispendioso un tapis roulant che colleghi tale parcheggio al centro, piuttosto che uno scavo ingente, costoso, inquinante. Che è diventata, poi, quella straordinaria piazza che è piazza Paolo VI, la vecchia cara piazza Duomo? È l'unica piazza al mondo, per quanto ne so, con due cattedrali. Inoltre è un caso raro in cui si trova l'edificio del potere temporale, il Broletto, nella stessa piazza dell'edificio del potere spirituale, la Cattedrale. Se ci fosse negli Stati Uniti una piazza così sarebbe un monumento nazionale, con un sacco di turisti, visitor-centre, negozi di gadget ecc... Noi corriamo il rischio di considerarla un parcheggio. E, per dirla con Montanelli, non diamo nemmeno segno di accorgerci di ciò. L'inquinamento non è colpa evidentemente della Giunta-Paroli, ma il peggioramento della qualità ambientale del centro, sì. Di fronte a tutto ciò la Circoscrizione Centro latita, pare difendere più la Giunta comunale che i residenti del suo territorio. La mia voce magari è interessata, essendo io consigliere di opposizione in circoscrizione, e non conta niente. Ma non c'è qualche intellettuale di fama che «adotti» il centro storico di Brescia, come hanno fatto recentemente Beppe Severgnini con il mercato di Crema e Vittorio Messori con la piana di Maguzzano?
Fabio Negrini
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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