Aperti la domenica. Le due facce di una medaglia

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Oltre ad essere stato un celebre inventore, infatti più di mille brevetti sono a suo nome, dando un grosso contributo al miglioramento della lampadina elettrica, Thomas Edison fu un grande imprenditore e, per primo, seppe applicare i principi di produzione di massa al processo dell’invenzione. Ecco perché, oggi più di tanti altri, può venirmi in aiuto nell’intento di comunicarvi quanto mi spiace constatare ovvero che, a partire dal 19 ottobre, avete perso l’occasione di distinguervi nel panorama delle aziende italiane. Entrando nel merito, di seguito provo a spiegarmi sperando di risultare chiaro ed esaustivo. Recentemente, in forte controtendenza con la logica dilagante delle aperture h24 e 7 giorni su 7 che rubano tempo ad ogni forma di umanità possibile, avevate deciso di concedervi e concedere, simultaneamente, a tutto il vostro personale 4 ore di libertà. Semplicemente rinunciando all’apertura pomeridiana domenicale prevista dalle 15 alle 19! Io e le mie famiglie, quella di origine e quella acquisita, eravamo increduli e fieri di essere tra i vostri quotidiani, affezionatissimi e fedeli clienti da oltre un decennio! Ahimè, purtroppo l’idillio è durato qualche settimana, giacché alle casse dei vostri supermercati, da alcuni giorni, campeggia la scritta che avvisa la clientela del ripristino del vecchio orario, che appunto ingloba e fagocita anche quelle uniche 4 ore pomeridiane di ogni domenica! Conseguentemente alla vostra decisione di ritornare a far massa, non posso esimermi dal sottoporvi alcune personali considerazioni. Sapete quale è uno dei vostri maggiori punti di forza? La qualità umana e professionale dei vostri dipendenti, lo spessore personale e la dedizione di ciascuno/a di essi. Non c’è giorno in cui entri nella sede bresciana di via Lamarmora, senza osservarli a schiena china, di corsa, a rincorrere il tempo e le mille mansioni di cui tutti/e sono sovraccaricati quotidianamente. Mentre, come se non bastasse, tentano di dribblare le offese e la maleducazione della clientela pretenziosa. Tutto avviene senza mai un lamento e senza mai sottrarsi a nessuna richiesta! Non è abbastanza per concedere a questi uomini e donne 4 ore a settimana per pensare ad altro? Veramente credete che, al pari di un Pronto soccorso, un supermercato aperto di domenica pomeriggio salvi la vita ad un orfano di beni di consumo? Se mi è consentito fare, con un pizzico d’ilarità, ricorso al moderno e ricorrente stile da «Talent show», un’ipotetica giuria popolare non esiterebbe a dare e dire ad alta voce al vostro personale i tanto agognati «4 sì». Di converso alla dirigenza Penny, nel caso in cui si ostinasse nella decisione presa, non potrebbero che arrivare, in forma lapidaria «4 no»! Chiudo, restando volutamente sul piano ilare, chiedendovi di sfuggire ad una pressione lavorativa che trasformerebbe una buona impresa in un Pennytenziario. Piuttosto, come è nelle vostre corde e possibilità, continuate ad essere una buona opportunità per clienti e dipendenti.

Mariano De Mattia

Caro Mariano, l’anima della pubblicità è: «Purché se ne parli», dunque le saranno comunque grati i referenti della catena di market che cita. Da parte nostra invece ci incuriosisce la fattispecie, cioè che qualcuno prediliga il benessere altrui alla comodità propria. Un altruismo che rincuora, ma altresì interroga, poiché noi per primi - lo ammettiamo - quel passaggio fatichiamo a farlo, dimostrando di essere diventati «consumatori» nel midollo, impermeabili a qualsiasi considerazione d’interesse che non sia la possibilità di fare ciò che ci pare, quando ci pare, come meglio ci pare. Un egocentrismo che ci si arrampica addosso quanto un’edera e di cui non meniamo vanto. Ben vengano allora lettere quali la sua, a ricordarci che ogni libertà ha conseguenze oltre le porte di casa. (g. bar.)

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