Alcolisti anonimi un aiuto fondamentale
Vi scrivo questa mia lettera per condividere la mia esperienza d'alcolismo nella speranza che qualcuno, leggendola, si possa riconoscere e possa desiderare di provare a cambiare la propria vita. Il mio approccio con l'alcol avvenne molti anni fa. Avevo circa 14 anni quando scoprii che un bicchiere di birra o di vino mi rendeva apparentemente più sicura e allegra e mai avrei pensato di diventare un'alcolista. L'alcol mi dava sicurezza, mi faceva sentire più simpatica e divertente, cancellava tutti i miei disagi e le paure, ma del danno che mi avrebbe procurato, allora, non me ne rendevo conto. Credevo di aver tutto sotto controllo, credevo di essere «invincibile» ma pochi anni dopo le cose peggiorarono: mi isolai per poter bere da sola e di nascosto; inoltre gli alibi per giustificare a me stessa il perché lo facevo, divennero davvero troppi. Bevevo se ero triste o giu di corda, bevevo per affrontare insicurezza e imbarazzo ma anche per divertirmi, usando anche altre sostanze, solo per apparire più sicura e disinvolta. La mia famiglia era molto preoccupata. Nonostante mi seguissero costantemente, io riuscivo sempre a procurarmi qualcosa. Iniziarono le loro prediche e i miei sensi di colpa, le amnesie dopo la bevuta e quindi i pentimenti e la vergogna. Promettevo che non sarebbe più capitato, ma era più forte di me: ogni volta che mi ripromettevo di bere poco finivo sempre con l'esagerare. Sapevo che qualcosa non andava, ma non volevo ammetterlo. Avevo 24 anni, quando arrivai in Alcolisti Anonimi. Ero ancora convinta di non essere un'alcolista, ma accettai di partecipare ad una riunione di gruppo, ma solo per un quieto vivere in famiglia e non per una sincera ammissione al problema. Il ricordo più vivo di quella prima serata fu il calore dell'accoglienza degli amici del gruppo. Mi raccontarono la loro esperienza con tale spontaneità da impressionarmi in quanto l'argomento alcol era per me un tabù... chissà perché! Mi donarono senza chiedere nulla in cambio una parte intima della loro vita. La cosa magica è che mi ritrovai nelle loro esperienze, nelle emozioni e negli stati d'animo ai quali io non avevo saputo dare un nome e cominciai così a sentirmi meno sola. Fu dura per me smettere di bere, ma grazie all'aiuto paziente degli amici del gruppo e, soprattutto, al programma di recupero dei dodici passi seguito da Alcolisti Anonimi, oggi sono una persona sobria e non solo «alcolicamente» parlando. Questo percorso mi ha fatto crescere nel vero senso della parola e mi ha insegnato a volermi un po' di bene. La mia malattia, il mio mal di vivere è nell'anima ed era dentro di me che dovevo guardare: questo era possibile solo a mente lucida. Non è stata impresa facile ma grazie al cammino intrapreso le cose sono andate sempre più migliorando. Impiegavo così tanta energia nel rimanere concentrata sul mio recupero che anche il pensiero di alcool e droghe si allontanò. Affrontai così, una ad una, tutte le mie paure, imparai anche ad accettare ciò che di me non mi piaceva, con sofferenza affrontai anche dolori nascosti in fondo al cuore ed è solo così che potei allontanare quel senso di vuoto e solitudine. Fu dura, ma ne valse la pena e sicuramente da sola non ce l'avrei fatta! Oggi sono una donna di 40 anni che conduce una vita serena e dignitosa, una vita con alti e bassi come tutti, ho tanti amici, nuovi interessi e un lavoro che mi piace. Sono stata fortunata ad aver incontrato Alcolisti Anonimi prima di distruggere la mia vita completamente e quella di chi mi sta accanto. Frequento regolarmente le riunioni di gruppo perché, anche se oggi non bevo più, mi aiutano a ricordarmi che sono un'alcolista e che ciò che mi divide dall'inferno è un bicchiere... il primo! La speranza di questa mia lettera è che il messaggio di Alcolisti Anonimi possa arrivare a chi ancora soffre. Se per caso leggendo ti riconosci nella mia esperienza, non vergognarti e non aver timore a contattarci: niente è impossibile se lo desideri e non è mai troppo tardi per provare. In A.A. nessuno ti farà domande e il tuo anonimato sarà rispettato. Spero vivamente che anche tu possa trovare la voglia di vivere: la stessa che Alcolisti Anonimi mi ha donato.
Lettera firmata
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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