AeroClub Brescia, la sicurezza viene sempre prima di tutto

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Safety First! La sicurezza prima di tutto. È il punto cardine su cui ruota tutta l’attività di AeroClub Brescia; tanto che l’A.M. della Scuola di Volo, Mario Mazzola (Presidente del CdA del Club), a seguito del quarto incidente in poco più di un anno, dopo aver commissionato al Safety Manager un’indagine sugli eventi ed essersi confrontato con Enac, deliberava prima la immediata sospensione delle attività di volo e poi la sospensione del certificato, con sospensione degli allora Capo Addestramento e Capo degli Istruttori di Volo. Si, perché nonostante l’approssimativo articolo uscito pochi giorni addietro sminuisca quasi il numero, 4 incidenti sono tanti; e lo sono tanto più quando si passa da 0 in quasi 10 anni a quattro in un anno. Questo significa che «qualcosa non va» e gli organi della struttura hanno l’obbligo di intervenire. E così è stato fatto, senza se e senza ma. Con ansia e preoccupazione, perché certamente l’interruzione dell’attività impatta sulle finanze del Sodalizio ma la salvaguardia degli Allievi, degli Istruttori, dei Soci, oltrechè dei velivoli e dei beni del Sodalizio, è prioritaria. Quanto alla «palla di carta» - e premesso che AeC Brescia ha presentato un’esposto alla Magistratura - va precisato: 1) L’aereo interessato Cessna C150 rientrava dopo oltre un’ora di volo addestrativo; 2) L’addetto ai rifornimenti si apprestava a rifornire; 3) L’Istruttore lo fermava, riferendo che avrebbe provveduto in proprio; 4) dopo il rifornimento, l’Istruttore riferiva di aver reperito all’interno del serbatoio la «palla di carta» ritratta nella foto pubblicata: è carta assorbente presente in hangar per la pulizia di vetri e superfici; 5) La «palla» veniva consegnata dall’Istruttore al responsabile della linea volo; 6) Il velivolo veniva fermato e sottoposto ad ispezione; 7) Poco tempo dopo l’Istruttore tornava in hangar, si faceva consegnare la «palla» ed - a suo dire, in seguito - la consegnava all’HT: da allora AeC Brescia non sa dove l’oggetto si trovi! 8) Il C150 dispone di due serbatoi; 9) I due serbatoi alimentano entrambi e contemporaneamente il motore (cfr. schema seguente); 10) I serbatoi e la linea carburante dispongono di filtri, per evitare che impurità possano raggiungere il motore. Questi sono i fatti, documentati e documentabili. Di seguito, invece, alcune considerazioni personali: a) Si provi ad inserire della carta assorbente appallottolata in un contenitore mezzo pieno di benzina e lo si agiti per un’oretta/un’oretta e mezza; si riempia poi del tutto il contenitore; b) si provi poi a pescare la palla, asciutta, da un foro di 4 cm di diametro. Preme tranquillizzare l’ex Allievo Simone (che non deve aver studiato bene il funzionamento dell’impianto di alimentazione), la giornalista ed i lettori: nessuna tragedia avrebbe potuto verificarsi per «fermo» dell’impianto propulsore. Veniamo alle «redini» asseritamente cedute alla scuola di volo di Catania. Aero Club Brescia non ha perso le redini di nulla. Il progetto di collaborazione con la Scuola di AeC Catania era nell’aria da oltre 2 anni (sono a disposizione i verbali del CD a testimoniarlo!): la questione è semplice e nulla ha a che vedere con il «campanile»: AeC Brescia - che già in passato aveva collaborato con altre strutture formative per specifici percorsi - ha valutato come strategico «unire le forze» con una realtà storica ben radicata nella formazione di Piloti Professionisti. Anche altre Scuole della zona si «appoggiano» a strutture esterne (p. es. Oxford Aviation) senza che nessuno gridi alla perdita di sovranità! Il periodo di "fermo" della scuola ha semplicemente fornito un impulso acceleratorio: come risultato della join-venture tutti gli Allievi potranno frequentare a Montichiari, su aeromobili della flotta del Club e con Istruttori «bresciani» i corsi per il conseguimento di licenze professionali. Il tutto con il placet di Enac e mantenendo la piena autonomia organizzativa, amministrativa e finanziaria nonché la struttura di Associazione Sportiva Dilettantistica (che consente di erogare i corsi a costi nettamente inferiori ai competitors, data la finalità non lucrativa). La macro-struttura formativa opera su 2 aeroporti internazionali, attrezzati per il volo strumentale; conta oltre 15 velivoli, di cui 2 complex e 3 bimotori ; 2 simulatori per addestramento MCC e JOC, circa 40 istruttori di volo e circa 150 allievi. A breve disporrà di simulatori full-motion per il conseguimento dei type ratings su A320 family e B737. Le Associazioni vivono di risorse scarse ed articoli come quello publicato non fanno che gettare discredito su chi, senza alcun ritorno, ma per consentire a tutti di avvicinarsi al mondo del volo, si adopera da anni. Consentite che ci «girino le pale» a leggere condensati di prevenuta (e, sospettiamo, ben orchestrata!) imprecisione. All’articolista suggerisco di riflettere su «a chi giovi» la politica del sospetto: crediamo che il giornalismo debba essere senza bavagli, ma anche «responsabile». Se prima di scrivere ci avesse contattati, avrebbe avuto i chiarimenti necessari ad evitare gli «scivoloni». Infine, siamo amareggiati di fronte alla speculazione sulla persona di Rizzardo Trebbi: immaginiamo lo sdegno dei familiari nel vederlo associato a leggende infauste e maledizioni aeroportuali. Abbracciamo idealmente il fratello Italico, storico socio ed Istruttore di teoria presso la scuola.

// Mario Mazzola
Presidente del CDA
Ospitiamo integralmente la lunga replica per dar conto ai lettori dei dettagli tecnici che pur non smentiscono la ricostruzione né la gravità dei fatti: al quarto incidente in un anno la scuola ha doverosamente presentato denuncia all’autorità giudiziaria e sospeso l’attività. Apprendiamo - e ne siamo lieti - che sia ripresa. Nessuno scivolone: resta l’inchiesta e resta l’interpellanza parlamentare, che noi non abbiamo voluto ma semmai raccontato. Senza pregiudizi o infingimenti come invece si vuol far credere. (n.v.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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