A scuola ci siamo chiesti quale senso hanno le guerre

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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In questi giorni, a scuola, abbiamo avuto modo di riflettere su una tematica che attualmente sta preoccupando tutti quanti nel mondo, anche noi: la guerra. Abbiamo compreso quante cose tristi e tragiche, per noi e per il pianeta, porti con sé. Ci siamo fatti molte domande: qual è il senso della guerra? Perché tanto denaro sprecato in armi che uccidono, invece di spenderlo per cibo, acqua e medicine che salvano vite? Perché dobbiamo essere noi bambini a dare il buon esempio, quando dovremmo riceverlo? Perché intraprendere una strada che porta all’autodistruzione dell’umanità? Noi scegliamo di non distruggere l’uomo e ci prendiamo l’impegno di essere dei costruttori di pace, perché preferiamo la felicità.

Gli alunni e le maestre della scuola «Tiboni»
Brescia

Carissimi, farsi domande è «cosa buona e giusta» di per sé, ché lo spirito critico e dunque la nostra capacità di stare al mondo senza esser presi per il naso comincia da lì. La risposta invece al perché dobbiate esser voi a dare l’esempio, invece che prenderlo dagli adulti non l’abbiamo. Però, ad occhio e croce, ha a che fare con un falso intendimento, cioè che riguardo a ciò che davvero conta nella vita, gli adulti ne sappiano più dei ragazzi. Non è vero. E cercate di ricordarlo, quando sarete adulti, impegnandovi a «costruire» una pace concreta. (g.bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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