Italia e Estero

Una scuola materna da incubo

Le telecamere hanno ripreso episodi di violenza continui contro bambini tra i 3 e i 5 anni, per questo tre maestre sono state arrestate
Telecamera. Le riprese con una maestra che maltratta un bambino
Telecamera. Le riprese con una maestra che maltratta un bambino
AA

Sberle, strattoni e trascinamenti per terra, ma anche urla, punizioni spropositate e umiliazioni. Avevano generato un vero e proprio «stato di terrore» tra i bambini di una scuola per l’infanzia di Vercelli le maestre arrestate ieri mattina dalla polizia.

Maltrattamenti nei confronti di bambini tra i 3 e i 5 anni è il reato ipotizzato nei confronti delle tre donne, diversi anni di insegnamento alle spalle e con una reputazione irreprensibile. «Siamo costernati», è il commento della sindaca di Vercelli, Maura Forte. Ad incastrare le tre maestre ci sono le immagini delle undici telecamere installate, dopo la denuncia di una mamma, nelle aule didattiche, nei corridoi, nella mensa e persino nella palestra della scuola per l’infanzia.

«Ti faccio girare la testa al contrario», «ti faccio cadere tutti i denti», sono alcune delle frasi registrate dagli investigatori della Mobile. Parole urlate contro i bambini e accompagnate dalle violenze, fisiche e psicologiche. Come quando, parlando tra loro, una maestra chiede all’altra «indovina a chi ho suonato oggi la bottiglia sulla testa?». Oppure quando, rivolta ad un bambino, una maestra lo invita a picchiare un compagno. «Dagli una sberla, dagliela secca. Ti autorizzo io...».

«Il quadro investigativo non è rassicurante», sottolinea il questore di Vercelli che invita però «a non mettere in dubbio un intero sistema educativo che è e resta valido». Sono 52 gli episodi di violenza riscontrati tra maggio e giugno, una ventina quelli più gravi altri di rilievo minore, e riguardano tutte una sola classe, quella delle tre maestre che sono finite ai domiciliari.

«I nostri figli non ci hanno mai detto nulla, è stato orribile scoprire quello che hanno subito», dicono alcune madri. All’oscuro anche la dirigente scolastica. «Non sono mai state segnalate anomalie, né da parte dei genitori né degli altri insegnanti o del personale non docente», afferma la presidente secondo cui la scuola, «si riserva di costituirsi parte civile, se verranno accertati i fatti».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia