Italia e Estero

Ucraina, telefonata Draghi-Zelensky: «Russia fuori da Swift»

Il presidente ucraino: «L'Italia sostiene l'estromissione della Russia dal sistema Swift e garantirà la fornitura di assistenza di difesa»
Il presidente ucraino Zelensky e il premier italiano Draghi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il presidente ucraino Zelensky e il premier italiano Draghi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Questo è l'inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati, Ucraina e Italia. Mario Draghi in una conversazione telefonica ha sostenuto l'estromissione della Russia dal sistema Swift e la fornitura di assistenza di difesa. L'Ucraina deve entrare a far parte dell'Ue».

Con queste parole diffuse tramite Twitter il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky manda in archivio le incomprensioni che avevano contrassegnato le scorse ore sul filo Roma-Kiev, sulle quali era intervenuto lo stesso premier italiano per rassicurare sul fatto che il nostro Paese avrebbe aderito alle scelte optate dai partner dell'Ue e della Nato, senza riserve. 

Era stato lo stesso Zelensky ad aver twittato alludendo a presunte voci sull'intenzione di Draghi di bloccare l'uscita dallo Swift del sistema bancario russo. E a gettare benzina sul fuoco era stata la segnalazione di Palazzo Chigi dell'impossibilità di un contatto telefonico diretto con Zelensky stesso, mal interpretata dal presidente ucraino, comprensibilmente con i nervi a fior di pelle, che aveva replicato dicendo che si sarebbe assicurato che i bombardamenti russi non cadessero nuovamente negli orari concordati per i contatti telefonici con il capo del governo italiano.

Draghi del resto aveva invitato all'unità e richiamato alla ferma condanna già nel suo intervento di ieri alla Camera: siamo davanti a una «minaccia terribile» e dobbiamo «rimanere uniti», perché il conflitto riporta l'Europa «ai suoi giorni più bui» e «non può essere tollerato». Il premier ha anche bollato l'attacco di Putin come «inaccettabile» e parlato di una guerra che riporta al dramma della seconda guerra mondiale, che colpisce «i più fondamentali valori europei» e che rischia di essere «solo l'inizio» di un «profondo» sconvolgimento degli equilibri. 

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