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Trieste in lutto per i due poliziotti uccisi in Questura

Lutto cittadino oggi a Trieste. Sul fronte delle indagini, l'uomo che ha sparato ai due agenti si è avvalso della facoltà di non rispondere
Fiori per ricordare gli agenti uccisi deposti davanti alla Questura di Trieste - Foto Ansa/Alice Fumis
Fiori per ricordare gli agenti uccisi deposti davanti alla Questura di Trieste - Foto Ansa/Alice Fumis
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Oggi è il giorno del lutto cittadino a Trieste, dove ieri due i poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego sono stati uccisi in Questura da un uomo che ha aperto il fuoco dopo aver sottratto loro le pistole d'ordinanza. I palazzi delle istituzioni sono stati listati a lutto. 

Ieri sera vertice con il ministro dell'Interno Lamorgese, il capo della Polizia Gabrielli, il prefetto Valenti, il sindaco, il presidente della Regione e il procuratore capo. Sul fronte delle indagini, l'uomo che ha sparato, Alejandro Augusto Stephan Meran, dominicano di 29 anni, di origini dominicane, si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti

Meran, che ha problemi psichici, è accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio. Gli inquirenti ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo ne hanno chiesto la custodia cautelare in carcere.

La madre chiede perdono alle famiglie delle vittime e racconta che il figlio la sera prima della sparatoria «non riusciva a dormire, sentiva delle voci». Sequestrate le fondine e le armi degli agenti, il sindacato di polizia Sap accusa: «C'erano problemi, al primo agente è stata sfilata la pistola perché aveva una fondina vecchia, in quanto quella in dotazione si era rotta. Al secondo, la fondina sarebbe stata strappata dalla cintura». 

 

 

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