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Spari fuori dalla Casa Bianca, Trump lascia la sala stampa

Un sospettato armato colpito dagli agenti di sicurezza mentre il presidente stava iniziando la conferenza stampa della task force sul Covid
Donald Trump mentre lascia la Casa Bianca - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Donald Trump mentre lascia la Casa Bianca - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Attimi di paura alla Casa Bianca. Donald Trump viene allontanato dalla sala stampa pochi minuti dopo aver iniziato la conferenza stampa della task force per il coronavirus a causa di una sparatoria fuori dal perimetro di Pennsylvania 1600. Un agente del Secret Service ha infatti sparato e colpito un sospettato armato che, secondo quanto riferito dal presidente americano, è stato trasportato in ospedale. Le indagini, ha assicurato Trump, sono in corso. 

Tutto è accaduto in un brevissimo lasso di tempo. Arrivato con qualche minuto di ritardo sul podio, il presidente aveva da poco iniziato a parlare quando un agente del Secret Service lo ha interrotto e gli ha intimato di lasciare la stanza. Con calma Trump ha chiesto scusa ai giornalisti presenti e si è allontanato scortato. Nella stanza è subito scoppiata la confusione per cercare di capire cosa fosse accaduto e il perchè la Casa Bianca fosse improvvisamente in lockdown. Pochi minuti dopo la porta della sala stampa si è riaperta e Trump è salito nuovamente sul podio. 

«C'è stata una sparatoria, ora è sotto controllo. Qualcuno è stato trasportato in ospedale. A sparare sono state le forze dell'ordine , il sospettato è stato colpito», spiega Trump ostentando sicurezza. Il presidente riferisce di essere stato portato dagli agenti del Secret Service nello Studio Ovale e di sentirsi completamente al sicuro nelle loro mani. Li ringrazia e poi aggiunge: il mondo è un posto pericoloso e la sparatoria potrebbe non avere nulla a che fare con me. Terminata la spiegazione il presidente riprende la sua conferenza stampa: parla «del virus cinese», di come gli Stati Uniti stanno affrontando bene l'emergenza e ribadisce che le scuole devono riaprire anche perché «i bambini non vengono contagiati facilmente». Poi a tutto campo Trump ipotizza il G7 dopo le elezioni del 3 novembre in modo da poter sfruttare un'«atmosfera migliore». Non esclusa la possibilità che il presidente russo Vladimir Putin venga invitato. La Cina, la Russia «non vogliono la mia» rielezione, dice Trump spingendosi a prevedere che l'Iran potrebbe raggiungere un accordo con gli Stati Uniti in un mese in caso di una sua vittoria.

 

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