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«Scappa»: il racconto della bresciana in fuga dall'attentato

Francesca Spotti, 25enne di Rezzato, fa parte dei molti bresciani presenti a Barcellona al momento dell'attentato
Passanti in fuga dopo l'attentato di Barcellona - Foto Ansa/Ap Oriol Duran
Passanti in fuga dopo l'attentato di Barcellona - Foto Ansa/Ap Oriol Duran
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«Scappa, scappa, c'è un'auto che si sta schiantando sulle persone». 

È la drammatica telefonata ricevuta da Francesca Spotti, 25enne di Rezzato, che in questo periodo vive a Barcellona.

Francesca lavora in una focacceria poco distante dal luogo dell’attentato, avvenuto sulla Rambla, e mentre stava allontanandosi dal locale è stata avvisata da un’amica.

«Mi ha detto di aver sentito anche rumori di spari», dice la bresciana. Nella concitazione del momento, senza informazioni disponibili, l’unico pensiero è stato quello di fuggire il prima possibile. 

«Ora sono chiusa dentro in casa, con le altre due mie coinquiline. Qui non avevamo alcun sentore che potesse accadere qualcosa del genere».

E chiudersi in un luogo sicuro è l’unica opzione per chi si trova in queste ore a Barcellona. Come Alessandra Recalcati, 26enne bresciana appena arrivata in città per qualche giorno di vacanza con un gruppo di amici.

«Eravamo in metropolitana dopo il volo da Orio, hanno iniziato a chiudere le linee - racconta -. Abbiamo saputo quanto stava accadendo, una signora spagnola ha capito che siamo turisti e ci ha avvisati di non andare in centro, mentre nella metro sentivamo gli annunci che dicevano di non andare nella zona della Rambla. Così siamo corsi direttamente nel nostro appartamento. Abbiamo avuto paura, speriamo che non succeda nient’altro». 

 

 

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