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Saluto romano a un funerale, Romano La Russa resta assessore regionale

È stata respinta con 48 voti su 72 la mozione di censura che chiedeva la revoca della nomina. Beccalossi: «Dovrebbe scusarsi con Giorgia Meloni»
Il saluto di Romano La Russa - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il saluto di Romano La Russa - Foto © www.giornaledibrescia.it
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È stata respinta con 48 voti su 72 la mozione di censura all'assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, che chiedeva di «revocare la nomina ad assessore regionale», per «un atto di celebrazione del fascismo», a prima firma del capogruppo del Pd, Fabio Pizzul, e sottoscritta da numerosi esponenti di tutti i gruppi di minoranza. Durante il dibattito era assente il presidente della Regione Attilio Fontana.

Il provvedimento era arrivato dopo che l'assessore La Russa, in occasione dei funerali del cognato ed esponente di destra Alberto Stabilini, aveva partecipato al rito del «presente».

Il commento di Viviana Beccalossi

«L'assessore La Russa dovrebbe chiedere scusa a Giorgia Meloni piuttosto che alla sinistra, perché il suo gesto certamente inopportuno ha messo in imbarazzo Fratelli d'Italia e tutto il centrodestra in piena campagna elettorale. Cosa poi gli italiani pensino del "pericolo fascista", praticamente l'unico argomento usato da chi non ha altre proposte, lo hanno dimostrato col voto». Così Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto nel Consiglio regionale della Lombardia, intervenuta oggi durante il dibattito sulla mozione di censura, respinta, nei confronti dell'assessore Romano La Russa.

«Curioso - prosegue Viviana Beccalossi - che a dare lezioni di democrazia siano gli stessi che da anni perdono le elezioni e governano, che strizzano l'occhio con la solita pretesa superiorità culturale agli studenti che organizzano occupazioni il giorno dopo le elezioni o alle femministe che vanno in piazza contro la Meloni sulla legge 194 che lei stessa ha più volte dichiarato di non voler toccare. L'unico fatto incontestabile - conclude - è che per la prima volta nella storia italiana una donna, di destra, sarà chiamata a guidare il governo dopo aver stravinto le elezioni. A sinistra si rassegnino del fatto che gli italiani oggi pretendono risposte su problemi che sono lontani anni luce dalla sensibilità di questi censori che, a corto di argomenti, rispolverano la sempreverde coperta di Linus dell'allarme fascista».

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