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Riforma della sanità in Lombardia: è battaglia in aula

Scontro in Regione tra maggioranza e opposizioni sul progetto di legge 187, che prevede l'investimento di due miliardi di euro
SANITA': E' BATTAGLIA IN AULA
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È approdata mercoledì mattina in aula al Pirellone la riforma della sanità, il progetto di legge 187. Saranno investiti due miliardi di euro, 1,2 dei quali previsti dal Pnrr per l'istituzione della Case di Comunità. Una riforma attesa e che valorizza la medicina territoriale secondo la maggioranza. Diversa la posizione delle minoranze, che con 1900 emendamenti sono pronte a dare battaglia.

Stando a quanto scritto nel progetto di legge in discussione in aula, nella sanità lombarda resta forte il ruolo del privato, nonostante le modifiche apportate dalla commissione al testo presentato dalla Giunta. La riforma pone regole più stringenti per gli erogatori pubblici e privati prevedendo all'articolo 5 che la Regione, oltre a stabilire «i volumi e le tipologie di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, debba decidere per tutti gli erogatori pubblici e privati le tariffe delle prestazioni e i meccanismi premianti e penalizzanti».

Obiettivo della riforma, stando a quanto dichiarato dalla maggioranza, è soddisfare il bisogno di salute sul territorio, lasciando agli ospedali solo i casi più urgenti. «Il potenziamento dell'assistenza territoriale - ha detto il presidente Attilio Fontana - prevede la realizzazione di un distretto ogni 100mila abitanti (uno ogni 20mila nelle aree montane) dove troveranno posto le strutture territoriali: Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali e Ospedali di Comunità».

In consiglio regionale le opposizioni fanno fronte comune contro quella che considerano una «non riforma» e con 1900 emendamenti presentati dai gruppi di minoranza - Pd, M5S, +Europa e Lombardi civici europeisti - e 4 mila ordini del giorno sono pronti a dare battaglia in aula. Nel mirino delle opposizioni finiscono anzitutto le case di comunità sbandierate dalla maggioranza come più attenzione al territorio. Gianni Girelli, consigliere regionale Pd, ha dichiarato: «Le casa della comunità sono indicazioni del Pnrr, non di Regione Lombardia. Si devono fare, ma non sono solo degli acronimi: come li gestiamo? Come li riempiamo?». Secondo la minoranza questo progetto di legge non affronta i veri nodi di una riforma, cioè la medicina del territorio, un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, le liste d'attesa e la capacità di presa in carico dei cronici.

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