Italia e Estero

Recovery Fund, assist di Orban all'Italia: «Tutta colpa di Rutte»

Merkel: «Una giornata decisiva per il vertice Ue». Da Est arriva inatteso l'intervento dell'ungherese Orban: «Noi stiamo con l'Italia»
Il premier Giuseppe Conte con la cancelliera Angela Merkel e la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il premier Giuseppe Conte con la cancelliera Angela Merkel e la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Con una serie di incontri a geometria variabile tra i leader sotto la regia di Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno preso il via a Bruxelles i lavori della maratona negoziale che vede il vertice Ue impegnato da tre giorni nella ricerca di un accordo sul piano di rilancio da 750 miliardi e il bilancio 2021-2027.

Molti e complessi i nodi ancora da sciogliere, tra cui l'ammontare dei finanziamenti e la ripartizione tra sussidi e prestiti dei fondi che dovrebbero essere stanziati per il Recovery Fund. L'ultima ipotesi circolata parla di un possibile ulteriore taglio dei trasferimenti a fondo perduto fino a 400 miliardi rispetto ai 500 proposti da Merkel-Macron nonchè da Commissione e Consiglio. 

Quella di oggi ha detto stamane Merkel «è una giornata decisiva per il vertice Ue», non escludendo la possibilità di un fallimento del summit viste le difficoltà che si stanno incontrando soprattutto nel confronto con i quattro Paesi frugali capitanati da Olanda e Austria. Francia e Germania sono comunque determinate a fare blocco, come ha assicurato Macron, per tentare di trovare un'intesa.

Dal canto suo l'olandese Mark Rutte ha detto che un accordo «è ancora possibile» anche se «ci sono ancora grandi questioni aperte». Tra i punti ancora da chiarire Rutte ha citato «lo stato di diritto, il mix sussidi e prestiti, l'ammontare dei sussidi, e i rebates». Rutte ha parlato di «alcuni progressi» sul fronte governance, «ma ancora non ci siamo», e aperta resta anche la discussione sul bilancio 2021-2027.

A scompaginare gli equilibri dei lavori, stamattina, ci ha pensato l'ungherese Viktor Orban che con un inatteso assist all'Italia ha puntato il dito contro l'Olanda: «Alcuni guidati dall'olandese vorrebbero creare un nuovo meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Se l'intesa non si fa è a causa del leader olandese» Mark Rutte «non a causa mia. È lui che ha iniziato questa faccenda. L'olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri» al vertice Ue. Orban ha poi aggiunto: «Sostanzialmente è una disputa tra italiani e olandesi. Noi siamo dalla parte dell'Italia».

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