Italia e Estero

Psicosi da coronavirus, calano le donazioni di sangue

Ogni giorno oltre 1.800 pazienti hanno bisogno di terapie trasfusionali, ma le notizie sul Sars-CoV-2 hanno spinto molte persone a stare a casa
In calo le donazioni di sangue per paura del coronavirus
In calo le donazioni di sangue per paura del coronavirus
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Calano le donazioni di sangue in alcune regioni per effetto della psicosi da coronavirus. Lo afferma un comunicato del Centro Nazionale Sangue, che ricorda che per chi è stato potenzialmente esposto al virus c'è una sospensione per 14 giorni, mentre l'invito a tutti gli altri è continuare a donare.

«Ogni giorno ci sono oltre 1.800 pazienti che hanno bisogno di terapie trasfusionali, ma le notizie sul Sars-CoV-2 - osserva il direttore generale del Cns, Giancarlo Maria Liumbruno - hanno spinto molte persone a restare a casa, tanto che già nei giorni scorsi alcune Regioni e Strutture Regionali di Coordinamento hanno rivolto un appello a donare il sangue. Stiamo monitorando giorno per giorno la situazione, che al momento non desta preoccupazione anche grazie alla compensazione da parte delle regioni che invece non hanno visto riduzioni».

La sospensione, che è stata portata a 14 giorni dai 28 precedenti su indicazione dell'Ecdc, vale per chi torna dalla Cina, ha transitato nelle zone rosse, ha contratto l'infezione da coronavirus o è stato a contatto stretto con persone che l'hanno avuta o che sono a loro volta a rischio. «I donatori possono continuare a donare senza timori, - afferma Gianpietro Briola, portavoce del Civis, il coordinamento delle associazioni di donatori - seguendo delle precauzioni che sono sempre valide, soprattutto nel periodo di massima diffusione dell'influenza. Le associazioni sono impegnate anche a garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all'applicazione delle indicazioni fornite dal Ministero della salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti».

 

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