Italia e Estero

Niente voto per i positivi al Covid che non hanno chiesto di votare da casa

La richiesta andava fatta entro ieri. I ricoverati in ospedale hanno invece tempo fino a domani, giovedì 22 settembre
Elettrice al voto - © www.giornaledibrescia.it
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Da oggi le persone positive al Covid-19 in Italia che non hanno fatto richiesta di votare da casa non potranno votare alle elezioni di domenica.

L'indicazione ha sollevato qualche polemica, ma a stabilirla è il ministero dell’Interno, che dedica al coronovirus uno spazio apposito all’interno del dossier con le istruzioni per il voto. Ieri, 20 settembre, era infatti l’ultima data utile per chiedere la votazione da casa. Il termine riguardava solo chi è registrato come ufficialmente positivo e quindi è tenuto all’isolamento domiciliare (ad oggi i positivi sono 413.107 in tutta Italia, 37.116 in Lombardia). Stando alle indicazioni del Viminale, la persona positiva al coronavirus può votare presso il proprio domicilio se ha fatto richiesta al comune di residenza tra il decimo e il quinto giorno precedenti alla data delle elezioni (e quindi tra il 15 e il 20 settembre, cioè ieri). I documenti da presentare erano una dichiarazione con la volontà di votare da casa e un certificato medico che attestasse la ragione dell’isolamento.

Chi è positivo al Covid-19 e non ha fatto quindi entro ieri la richiesta di votare da casa non potrà votare alle elezioni.

Diverso il caso di chi si trova in ospedale per Covid-19. I ricoverati positivi o per altri motivi potranno votare nelle sezioni ospedaliere dopo aver presentato al sindaco del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti una dichiarazione con l’attestazione del ricovero da parte del direttore sanitario della struttura in cui si trovano. La richiesta in questo caso va effettuata entro il terzo giorno prima del voto, e cioè non oltre domani, giovedì 22 settembre. Nel caso però dei ricoverati nei reparti Covid sarà possibile votare in ospedale solo se le strutture hanno almeno 100 posti letto. Se invece le strutture hanno meno di 100 posti letto, il voto sarà accolto da seggi speciali, cioè delegati di un seggio elettorale che andranno negli ospedali per far votare le persone ricoverate.

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