Italia e Estero

Nel Comasco nasce una casa su misura di un bambino disabile

Completato il progetto anche con il supporto di Alexa
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COMO, 11 SET - Senza barriere, autonoma a livello energetico e tecnologica. 'La Casa di Ale' è un progetto pilota, ideato dal padre di un bambino disabile, con l'obiettivo di restituire al figlio la massima indipendenza e, al tempo stesso, raccontare un percorso sociale, mostrando soluzioni che possano diventare un riferimento per tutti.

Un sogno, quello nato da un'idea di Marco Meroni, papà di Alessandro, che dopo due anni è diventato realtà di vari partner, tra cui Alexa, e di Regione Lombardia. Nonostante il virus che nel 2016 colpì Ale, portandogli via la possibilità di muoversi e respirare autonomamente, il ragazzino oggi 11enne può controllare le luci, le tapparelle, le zanzariere, rispondere alle chiamate e fare i compiti, con il solo utilizzo della voce.

Ideata nel 2021 e completata nel settembre del 2023, L'abitazione senza barriere è stata costruita a Villa Guardia in provincia di Como, su misura di chiunque abbia una disabilità.

Oltre ad Alexa, 'La Casa di Ale' è stata sostenuta anche altri partner e Regione Lombardia. "Siamo molto orgogliosi di aver supportato il progetto", dichiara Giacomo Costantini, Business Development Manager di Amazon Alexa. "Il nostro contributo si pone l'obiettivo di generare un cambiamento positivo nella vita di Alessandro e dei suoi familiari, ma anche di sensibilizzare la società sulle tematiche di disabilità e accessibilità". Entusiasmo anche da parte dell'assessore all'Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, Alessandro Fermi, presente venerdì scorso all'inaugurazione della casa. "Quando abbiamo presentato due anni fa questo progetto ho detto 'chissà se arriveremo mai alla conclusione' - ha ammesso -, perché era qualcosa di oggettivamente molto impegnativo da tanti punti di vista. Ma la perseveranza, la determinazione e il coraggio di questa famiglia hanno portato oggi all'inaugurazione della casa, che io ho chiesto di poter diffondere. Gli sforzi che sono stati fatti devono essere messi a disposizione di tante altre persone che potranno utilizzare questa ricerca".

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