Italia e Estero

Lombardia da oggi in zona gialla, parola d'ordine «prudenza»

Ci si può spostare tra comuni e riaprono i servizi di ristorazione, ma servono comunque «comportamenti responsabili»
I ristoratori sono pronti a riaprire i battenti dopo la chiusura - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
I ristoratori sono pronti a riaprire i battenti dopo la chiusura - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Da oggi la Lombardia è in zona gialla, con il ritorno agli spostamenti tra comuni e province e la riapertura di bar e ristoranti, ma dal mondo politico arrivano da più parti gli appelli alla cautela per evitare che i contagi da coronavirus tornino ad aumentare. 

«In questo momento - ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala - rimarrei prudente in generale, abbiamo fatto uno sforzo e non credo che vada vanificato: credo che debba prevalere l'idea della massima prudenza possibile». 

Con il passaggio in zona gialla, secondo Coldiretti, riaprono oltre 51mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi in Lombardia, settemila dei quali nel Bresciano, dopo oltre un mese di chiusura che ha provocato una perdita di fatturato stimata di almeno un miliardo di euro.

«La Lombardia - ha spiegato la Coldiretti - è la regione italiana con il maggior numero di locali per il consumo di cibo e bevande fuori casa. A livello provinciale, il primo territorio è quello di Milano con oltre 18mila esercizi, seguono Brescia e Bergamo».

La riapertura della ristorazione «è una buona notizia per migliaia di lavoratori del settore della regione che conta il maggior numero di locali per il consumo di cibo e bevande fuori casa, e per l'indotto dopo un periodo durissimo», afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati e consigliere comunale azzurro a Milano, che chiede risarcimenti adeguati e invita comunque al rispetto delle regole con «comportamenti responsabili». 

«La zona gialla è un segno molto positivo, perché significa che i lombardi hanno rispettato le regole, ma non vuol dire liberi tutti», dice l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. «Non dobbiamo commettere gli errori dell'estate - ha aggiunto - per cui l'atteggiamento responsabile deve essere un modo con cui nei prossimi mesi accompagniamo ogni nostra azione».

 

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