Italia e Estero

L'ordinanza della Lombardia: le differenze rispetto al dpcm

Il governatore Fontana posticipa la riapertura di palestre e piscine. Regole diverse anche per mascherine e ristoranti
Esercizi in palestra (foto simbolica) - Foto David Mark
Esercizi in palestra (foto simbolica) - Foto David Mark
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«La Lombardia ha aperto tutte le attività possibili con regole più severe rispetto ad altre Regioni, in un quadro di equilibrio fra necessità della vita economica e tutela della salute pubblica». Lo dichiara il presidente della Regione Attilio Fontana, a proposito dell'ordinanza regionale che è alla sua firma, dopo l'emanazione del dpcm.

«Manteniamo alta la guardia. Alla fine di questa settimana sperimentale valuteremo con i nostri tecnici i risultati raggiunti insieme. Anche in questa delicata fase di ripresa economica è indispensabile mantenere tutti quei comportamenti virtuosi che ci hanno consentito di far tornare nella media nazionale gli indici di diffusione del contagio, pur avendo dovuto affrontare uno tsunami», spiega Fontana. «I lombardi - aggiunge - sono determinati a non rendere vani i sacrifici che fino ad oggi hanno dovuto affrontare. Sono consapevoli che questa sfida per ritornare alla nuova normalità verrà vinta con l'attenzione e il buon senso».

«In Lombardia da domani potranno riprendere le attività di musei, ristoranti, bar, parrucchieri, estetiste e molte altre attività commerciali. Sul territorio regionale si tornerà a celebrare le funzioni religiose», conferma la Regione. «Particolarmente rilevanti - sottolinea la nota - i provvedimenti più restrittivi assunti dalla Regione in relazione all'obbligo della misurazione della febbre per i clienti dei ristoranti e alla non riapertura di palestre e piscine». Per il resto, «in linea di massima, verrà seguito quanto previsto dalle linee guida che le Regioni avevano indicato già venerdì al Governo e recepito nel Dpcm di oggi», conclude il comunicato.

 

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