Italia e Estero

L'Open Arms cerca un porto, a bordo ci sono 160 migranti

L'ong spagnola ha ricevuto la visita dell'attore Richard Gere: «Questie persone hanno passato delle sofferenze terribili»
Richard Gere a bordo della nave dell'ong spagnola Open Arms - Foto Ansa/Ap Valerio Nicolosi
Richard Gere a bordo della nave dell'ong spagnola Open Arms - Foto Ansa/Ap Valerio Nicolosi
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L'ong spagnola Open Arms, da giorni ferma al largo di Lampedusa con 121 persone a bordo, ha salvato altre 39 persone la notte scorsa in una missione. «Ora aspettiamo un porto sicuro dove sbarcare». 

A chiedere l'intervento è stata Malta, ma ora La Valletta ha fatto sapere di essere disponibile a trasbordare su una motovedetta i 39 salvati questa notte e trasferirli a terra ma di non essere disponibile per gli altri 121 migranti a bordo da 9 giorni. Una decisione «inammissibile», dicono da Open Arms, che ieri ha ricevuto la visita di chef Rubio e dell’attore e attivista per i diritti umani Richard Gere, che ha parlato del decreto sicurezza bis.

«Quando ho saputo del decreto approvato in Italia, quasi non ci potevo credere - ha detto Gere in conferenza stampa -.  Immediatamente ho chiamato i miei amici di Open Arms che avevo conosciuto a Barcellona. Ho preso la decisione di partire molto velocemente. Ero già stato a Lampedusa 2 o 3 anni fa. Avevo già visitato l'hotspot e avevo già visto la situazione. Nel mio primo giorno ha contribuito a portare cibo e acqua. Ho visto le persone che avevano bisogno di mangiare e di bere».

«Questi che chiamiamo migranti in realtà sono rifugiati - ha aggiunto -. Hanno passato delle sofferenze terribili. Quando ci hanno visto arrivare con le provviste erano felici e ci hanno applaudito».

 

 

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