Italia e Estero

«In ospedale manca il sangue, i pazienti muoiono»

Drammatico appello di fra Fiorenzo Priuli dal Benin: «Con una sacca si salvano otto bambini malarici»
In ospedale gli interventi devono essere rinviati perché non c’è sangue  © www.giornaledibrescia.it
In ospedale gli interventi devono essere rinviati perché non c’è sangue © www.giornaledibrescia.it
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Davanti all’ospedale ci sono molti alberi di mango. Sotto la loro chioma, fitta e lucente, c’è sempre qualcuno in attesa. Aspetta. L’attesa, in Africa, è accolta con rassegnazione. Accade anche quando salta un intervento chirurgico già programmato, per il quale il paziente ha percorso chilometri con mezzi di fortuna per arrivare in ospedale. Nell’attesa, a volte, i pazienti muoiono. Proprio lì, davanti all’ospedale, sotto un albero di mango. 

«Programmiamo l’intervento, poi di notte arrivano in ospedale bambini moribondi per l’anemia causata dalla malaria e, per non lasciarli morire, siamo costretti ad utilizzare le sacche di sangue che avevamo a disposizione per la sala operatoria» racconta fra Fiorenzo Priuli, chirurgo missionario dei Fatebenefratelli, direttore medico dell’Ospedale di Tanguieta in Benin

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