Italia e Estero

Il grazie di Alex: «Sono guarito. Ora aiutate gli altri bimbi»

Il piccolo è stato salvato al Bambin Gesù: «Posso finalmente intraprendere una nuova avventura: vivere come i bimbi delle mia età»
Alessandro Maria Montresor - © www.giornaledibrescia.it
Alessandro Maria Montresor - © www.giornaledibrescia.it
AA

A oltre quattro mesi dal trapianto eseguito nell'ospedale Bambino Gesù di Roma per combattere una malattia genetica, Alex saluta e ringrazia sul profilo Facebook aperto per lui dai genitori, dichiarandosi pronto alla sua nuova avventura: vivere come un bambino della sua età.

«Ho combattuto come un guerriero, mi sono aggrappato alla vita con tutte le mie forze, così come giorno dopo giorno lo stanno facendo tanti altri bambini e malati che impavidi stanno combattendo battaglie estenuanti», si legge nel post. Alessandro Maria Montresor, figlio di italiani residenti a Londra, aveva una malattia genetica e si era scatenata una gara di solidarietà: code per farsi tipizzare e aiutare il bimbo. Ma il gemello genetico non è stato trovato e il piccolo aveva poche settimane di tempo. Poi, dall'Italia, è arrivata la telefonata che cambia la vita: «Qui si fa una cura sperimentale utilizzando le cellule di uno dei genitori»

Le ultime settimane sono state dedicate alla ripresa. «Non è stato semplice - si legge - sono stato lontano da tutto e da tutti, ma adesso che il catetere venoso centrale, collegato al mio cuoricino per permettere l'infusione dei farmaci oltre che delle cellule staminali di papà, è stato tolto ed abbiamo avuto conferma dagli ultimi esami che le cellule del mio papà hanno completamente sostituito quelle mie malate, posso finalmente intraprendere una nuova avventura: vivere come i bimbi delle mia età». 

Ma Alex, che è diventato un simbolo, ora lotta anche per gli altri bimbi. I suoi genitori ora lanciano un appello: «Credo di essere stato anche un po' fortunato, ho incontrato medici formidabili, sono stato curato in un centro d'eccellenza, e sono guarito», prosegue il post. Non si tratta di un addio, «ma un arrivederci», si legge ancora, e i ringraziamenti vanno anche a tutti coloro che, iscrivendosi al registro dei donatori di midollo osseo, stanno «donando a tanti altri bambini, e malati, un'altra occasione».

L'invito e la speranza è che le donazioni proseguano per tutti i bambini che ne hanno bisogno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia