Italia e Estero

Guerra in Ucraina, si combatte da 24 giorni: live blog

Prove di dialogo mentre piovono le bombe sull'Ucraina, ma al contempo reggono i corridoi umanitari
Colonna di veicoli russi distrutta dalle forze ucraine vicino a Trostyanets, nella regione di Sumy - Foto diffusa da autorità ucraine / Epa © www.giornaledibrescia.it
Colonna di veicoli russi distrutta dalle forze ucraine vicino a Trostyanets, nella regione di Sumy - Foto diffusa da autorità ucraine / Epa © www.giornaledibrescia.it
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Prove di dialogo sullo scacchiere internazionale, bombe sull'Ucraina. Le ultime ore sul fronte del conflitto tra Mosca e Kiev sono state dominate dai confronti tra leader - su tutti quello fra il cinese Xi e il presidente Usa Biden - e il prosieguo degli scontri sul campo. Tutto mentre in Russia Putin si dava ad un bagno di folla in uno stadio che per coreografie e folla ricordava quelli di grandi regimi totalitari del passato. A Kiev intanto Zelensky cerca con insistenza una strada che conduca alla pace.

In serata, si è venuto a sapere che le forze russe hanno tagliato fuori l'esercito ucraino dal Mare d'Azov nel Donetsk. Mosca oggi ha confermato di aver usato per la prima volta nel conflitto il missile ipersonico Kinzhal, la super-arma segreta di ultima generazione, per distruggere un deposito di munizioni sotterraneo nell'ovest dell'Ucraina. Mariupol intanto è ancora sotto attacco, sono state uccise sette persone vicino a Kiev e a Zaporizhia è stato imposto il coprifuoco. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto di vedere Putin per fermare la guerra. «Noi siamo pronti, ma gli Usa non vogliono che Kiev accetti le nostre richieste», ha risposto il ministro degli Esteri russo Lavrov. 

Ore 21 - La denuncia: residenti di Mariupol deporatati in Russia

Migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in remote città della Russia, «deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale». La denuncia è del sindaco della città martoriata dalla guerra Vadym Boichenko, che ha postato su Telegram un comunicato, riferisce Ukrinform. «Nell'ultima settimana, diverse migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in Russia. Gli occupanti hanno portato via illegalmente persone dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell'edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, soprattutto donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti», ha detto.

Ore 19.45 - 190mila civili sono stati evacuati dall'Ucraina

L'Ucraina ha fatto evacuare 190mila civili dalle zone di guerra attraverso corridoi umanitari dall'inizio dell'invasione russa, ha comunicato in un'intervista la vicepremier Iryna Vereshchuk. In Italia sono arrivati oltre 55mila profughi e se ne attendono altri 30mila. Il governo ha stanziato 400 milioni per sanita, scuola e integrazione. Soldi anche alle famiglie che ospitano i rifugiati. Presto le ordinanze della Protezione civile..

Ore 17.45 - Il botta e risposta tra Mosca e Roma

Nel pomeriggio c’è stato un botta e risposta tra Mosca e Roma sulle sanzioni alla Russia. Il direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo Alexei Paramonov ha affermato che «se trovasse seguaci anche in Italia la logica della totale guerra finanziaria ed economica alla Russia provocherebbe conseguenze irreversibili» e invita Roma e altre capitali europee a tornare in sé e ricordare gli interessi profondi dei loro popoli. Secca la replica della Farnesina che «respinge con fermezza» le minacce di Mosca e invita «il ministero degli esteri russo a fermare la brutale aggressione all'Ucraina». Nel mirino del dirigente di Mosca è finito anche il ministro della Difesa Guerini: «Ci chiese aiuto per il Covid e ora è tra i falchi anti-russi» è stato detto a Mosca. «Non diamo peso alla propaganda. Incoraggiamo ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino. L'Italia è a fianco dell'Ucraina e continuerà ad esserlo», ha replicato Guerini.

Ore 17.10 - Si scava a Mykolaiv

Si continua a scavare a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina  a pochi chilometri da Odessa, dove un bombardamento russo ha distrutto una caserma militare all’interno della quale si trovavano delle persone (quante esattamente non si sa). Per ora pare siano stati estratti 50 corpi, soprattutto soldati, ma le vittime potrebbero essere molte di più. 

Ore 14.19 - Colpi di mortaio contro un villaggio: 7 civili morti
Nella regione di Kiev, un colpo di mortaio contro il villaggio di Makariv ha ucciso sette persone e ferito altre cinque. Lo ha riferito il servizio stampa della polizia della regione di Kiev citato da Unian. «Gli occupanti hanno sparato con artiglieria pesante contro insediamenti nella regione di Bucha. A seguito dei bombardamenti nemici di Makariv, sette civili sono stati uccisi. Cinque persone sono rimaste ferite e sono in ospedale», si legge nella nota della polizia.

Ore 13.35 - Johnson: «Putin ha commesso un errore catastrofico»
«Con l'eroica resistenza dell'Ucraina che continua giorno dopo giorno, è chiaro che Putin ha commesso un errore catastrofico. C'è da chiedersi perchè l'ha fatto, perchè ha invaso questo Paese del tutto innocente - ha detto Johnson stando alla Press Association - Non credeva davvero che l' Ucraina sarebbe entrata nella Nato da qui a breve. Io credo che fosse spaventato dall' Ucraina, perchè in Ucraina c'è una stampa libera, perchè in Ucraina ci sono elezioni libere».

Ore 13.09 - «Apprezzamenti di Putin per l'appello di Zelensky a un incontro»
Telefonata oggi tra il primo ministro del Lussemburgo Xavier Bettel e il presidente russo Vladimir Putin. Lo comunica una nota del governo lussemburgese, che riferisce dell' «apprezzamento» di Putin in risposta all'appello di Zelensky, ribadito da Bettel, per un negoziato ai massimi livelli con anche un incontro di persona tra i due presidenti. Apprezzamento è stato espresso da Putin anche per la «sequenza che potrebbe portare a un cessate il fuoco». Nella telefonata con Putin, viene riferito, Bettel ha affermato di voler contribuire «a una riduzione dell'escalation, all'adozione di un cessate il fuoco e all'impegno in un processo negoziale». Il premier lussemburghese si è espresso sulla situazione nella città di Mariupol dicendosi «profondamente scioccato scioccato dagli attacchi contro edifici civili».

Ore 12.05 - Paramonov: «Roma ricordi che dipende dagli idrocarburi russi»
«È deprimente che ora - sostiene direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo - sullo sfondo dell'isteria anti-russa, le autorità italiane  abbiano improvvisamente dimenticato tutto: i trattati e gli accordi bilaterali esistenti, la natura speciale dei nostri legami, la ricca storia secolare di relazioni e tradizioni forti, l'esperienza di successo della cooperazione, il significativo capitale accumulato di fiducia reciproca e si unisca alla frenetica campagna russofobica». E ha poi aggiunto: «Tenuto conto della significativa dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi, che raggiungono il 40-45%, il rifiuto dei meccanismi affidabili di trasporto dei vettori energetici sviluppatisi in molti decenni avrebbe conseguenze estremamente negative per l'economia italiana e per tutti gli italiani».

Ore 11.33 - La Russia all'Italia: «Conseguenze irreversibili in caso di altre sanzioni»
«Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la "totale guerra finanziaria ed economica" alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili». È quanto ha affermato all'agenzia Ria Novosti Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. «Ci aspettiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino comunque in sé, ricordino gli interessi profondi dei loro popoli, le costanti pacifiche e rispettose delle loro aspirazioni di politica estera».

Ore 10.05 - «Per un accordo ci vorranno diverse settimane»
Secondo il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak «per un accordo ci vorranno diverse settimane». «Ci sono segnali che le posizioni della Russia si stiano facendo più adeguate, ma per arrivare al ritiro delle truppe russe dall'Ucraina e al cessate il fuoco ci vorrà ancora tempo».

Ore 9.52 - Kiev spera in 10 corridoi umanitari
L' Ucraina spera di aprire oggi 10 corridoi umanitari ma non è chiaro quali siano stati i tragitti concordati a parte una linea di evacuazione per la città di Mariupol da giorni bersaglio delle forze russe. Lo riferisce Sky News che cita l'emittente la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

Ore 9.15 - Perdite russe oltre le 14mila unità
Secondo le fonti ucraine l'esercito russo avrebbe già perso sul campo oltre 14mila uomini nei primi 24 giorni di guerra. Ne dà notizia il Kyiv Indipendent che tuttavia non riporta dati relativamente alle perdite dell'esercito di Kiev.

Ore 9.06 - Kiev, «112 i bambini uccisi»
Le autorità ucraine hanno confermato che ad oggi sono 112 i bambini uccisi dall'inizio della guerra con la Russia. Tre in più rispetto a ieri quando il bilancio era calcolato a 109, riferisce Sky News. I bambini feriti sono invece 140.

L'invasione dell'Ucraina: fonte Institute for Studi of War, The Guardian, Ministero della Difesa della Gran Bretagna e Governo ucraino - L'ego - Hub © www.giornaledibrescia.it
L'invasione dell'Ucraina: fonte Institute for Studi of War, The Guardian, Ministero della Difesa della Gran Bretagna e Governo ucraino - L'ego - Hub © www.giornaledibrescia.it

Ore 8.22 - I russi: «Abbiamo usato missili ipersonici»
La Russia afferma di aver utilizzato missili ipersonici in Ucraina. A riferirlo è il ministero russo della Difesa citato dalla agenzia Tass. Si tratta di missili in grado di volare a velocità superiori a Mach 5, una velocità elevatissima (nell'aria, in condizioni di pressione e temperature attorno ai 20°C si parla di circa 6.000 km/h). Questa tipologia di missili, proprio per l'elevata velocità, mette in crisi i sistemi di rilevamento radar e i relativi sistemi anti-missile, abbattendo i tempi di individuazione e rendendo spesso impossibile la distruzione del vettore prima dell'arrivo a bersaglio. In particolare il ministero russo della Difesa fa sapere che un missile ipersonico Kinzhal è stato utilizzato per distruggere un deposito di munizioni sotterraneo nell'ovest dell' Ucraina, riferisce Interfax. Si tratterebbe, secondo fonti di intelligence, di un missile lanciato da caccia Mig-31 (sperimentato nel 2018) capace di raggiungere persino Mach 10.

Ore 8.06 - «Ucciso un altro generale russo»
Un altro generale russo è caduto in battaglia in Ucraina: si tratta del generale Andrei Mordvichev morto nella città di Chernobayevka in seguito a colpi di artiglieria, afferma l'esercito ucraino in un post su Facebook citato dalla Bbc.

Ore 7.50 - «Imminente corridoio umanitario da Lugansk»
Il governatore della regione ucraina di Lugansk ha annunciato che oggi alle ore 09.00 locali (le 08.00 in Italia) sarà aperto un corridoio umanitario per evacuare i civili. Lo scrive la Cnn. In un post su Telegram, il governatore Serhiy Gaiday ha scritto che le forze russe si sono dette d'accordo, anche se non ha precisato né la durata della tregua né dove il corridoio sarà diretto. «Aspettiamo le 9 perché tacciano le armi e si cominci l'evacuazione dei residenti della regione e per portare acqua, cibo e medicinali e coloro che restano», ha detto.

Ore 7.04 - Zelensky: «È tempo di colloqui di pace»
Ventiquattro giorni dopo l'invasione di Mosca in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky posta nella notte un videomessaggio su Facebook e, rivolgendosi a Vladimir Putin, annuncia: «È tempo di colloqui di pace, senza indugio. Questa è l'unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori. È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare, è tempo di ripristinare l'integrità territoriale e la giustizia per l' Ucraina. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che il Paese impiegherà diverse generazioni per riprendersi». Poi, nell'annunciare che 180mila persone sono state salvate attraverso i corridoi umanitari con sette proseguiti anche ieri, (sei nella regione di Sumy e uno nella
regione di Donetsk), il presidente ha accusato Mosca di bloccare la fornitura di aiuti alle città assediate «nella maggior parte delle aree».

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