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Governo Draghi, la fiducia alla Camera

Standing ovation di circa un minuto per il presidente del Consiglio al termine della sua replica. Ieri al Senato ha ottenuto 262 sì
Mario Draghi -   Foto © www.giornaledibrescia.it
Mario Draghi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Standing ovation di circa un minuto per il presidente del Consiglio Mario Draghi al termine della sua replica nell'Aula della Camera da parte di tutta la maggioranza. Non hanno applaudito solo i deputati Fdi e qualcuno di M5S.

Ieri al Senato ha ottenuto 262 sì, 15 i senatori grillini che hanno votato contro. Dichiarazioni di voto dalle 18.30 alle 20, quando avrà inizio la chiama per la votazione di fiducia che si prevede robusta.

Finita la replica del presidente del Consiglio Mario Draghi, durata tredici minuti, nell'Aula della Camera hanno inizio le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Gli iscritti a parlare in rappresentanza dei gruppi parlamentari di Montecitorio sono 13, per circa un'ora e mezza.  Mentre sono già dieci, a quanto si apprende alla Camera, i deputati del M5S iscritti a parlare a titolo personale nelle dichiarazioni di voto. Si tratta dei deputati Alvise, Raffa, Forciniti, Cabras, Colletti, Costanzo, Giuliodori, Vallascas, Russo, Testamento. Gran parte di questi hanno già manifestato, nei giorni scorsi, il loro dissenso sul voto di fiuducia al governo Draghi. 

Diversi i punti toccati dal premier nel suo discorso: Mario Draghi pone l'accento su lotta alla corruzione, semplificazione, la situazione nelle carceri, lo sport e il turismo. «Un Paese capace di attrarre investitori deve difendersi dai fenomeni corruttivi, questi portano anche a effetti depressivi sul tessuto economico e sulla libera concorrenza».

Il premier ha parlato della necessità di ridurre la durata dei processi, di coniugare «internazionalizzazione, accesso al capitale, e investimenti» per garantire la «ripartenza» delle pmi e di semplificare il funzionamento della P.A.

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