Italia e Estero

Governo Draghi: il Movimento 5 stelle vota su Rousseau

Il M5S è chiamato ad una svolta cruciale dalla quale uscirne compatti sarà un'impresa
Rousseau, la piattaforma dove voteranno i M5s - © www.giornaledibrescia.it
Rousseau, la piattaforma dove voteranno i M5s - © www.giornaledibrescia.it
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Dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio 2021 alle ore 13 di giovedì 11 febbraio 2021 gli iscritti M5S saranno chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi

L'ennesimo bivio, forse l'ultimo: da qui a giovedì in una doppia votazione su Rousseau - la prima sul cambio dello Statuto, la seconda sul governo Mario Draghi - il M5S è chiamato ad una svolta cruciale dalla quale uscirne compatti sarà un'impresa. La decisione di affidare il sì al nuovo esecutivo agli iscritti arriva come un fulmine a ciel sereno in buona parte dell'ala governista. «Che succede se vincono i No? Facciamo una scissione al contrario?», è la domanda che circola tra i parlamentari che hanno da tempo aperto a Draghi. Un intervento di Beppe Grillo, per dare un imput decisivo all'attivismo pentastellato, è auspicato e atteso ma chissà se basterà. Anche perché, al Senato, la fronda dei «contras» resta solida e numerosa. Ad irritare i governisti - e chi ha sentito Luigi Di Maio lo descrive tra i più indispettiti - c'è innanzitutto il metodo: «nessuno ci ha avvertito del voto su Rousseau. Nessuno ha avvertito Draghi, e tutto questo dopo che ieri siamo stati 4 ore riuniti», attacca un deputato della vecchia guardia del M5S. Non a caso, subito dopo l'annunio del blog delle Stelle, l'account ufficiale del Movimento ricorda: «Il M5S, come ha sempre fatto anche per la formazione dei governi precedenti, darà la parola ai propri iscritti». Come dire, nessuna sorpresa sul voto. Eppure, protestano diversi parlamentari, quella di affidare il sì a Draghi su Rousseau, nel corso della congiunta di domenica notte, era balzata solo come un'ipotesi. E c'è chi vede nella decisione l'ultima zampata di Davide Casaleggio contro la fronda dei parlamentari anti-Rousseau. Il voto online, tuttavia, potrebbe anche placare l'ala dei descamisados guidati da Alessandro Di Battista. Se la base dicesse sì, sconfessarla con un «no» diverrebbe complicato anche per chi, da Mattia Crucioli a Barbara Lezzi, non fa mistero della sua contrarietà al governo Draghi. E, nel frattempo, sono in tanti - anche gli esponenti più dialoganti come Fabio Massimo Castaldo - a chiedere «quesiti chiari» per gli iscritti.

La sensazione, secondo fonti di primo piano del Movimento, è che ci sia una prima domanda, a cui seguiranno diverse subordinate. Molto dipenderà proprio dal quesito. Anche perché il «sentiment» degli attivisti, spiegano gli eletti che in queste ore ci hanno parlato, è per ora nettamente anti-Draghi. E se l'ex governatore della Bce optasse per un governo tutto tecnico i «no» fioccherebbero anche nei gruppi. Nelle prossime ore, insomma, serviranno «endorsment» pro-Draghi sulla scia di quello che, in congiunta, ha messo in campo il premier uscente Giuseppe Conte. Il suo intervento è stato accolto da applausi e commozione e il suo dietrofront dall'ingresso nel governo lascia sicuro campo aperto a Luigi Di Maio, oltre che ad altri big come Stefano Patuanelli. Resta il rebus del ruolo di Conte nel Movimento. «Dovrà decidere nei prossimi giorni, aspettiamo», spiegano da Palazzo Chigi. Difficile che lui voglia disperdere il consenso incassato in questi mesi. Ma, al momento, il premier dimissionario non è iscritto al M5S, dato che frena anche una sua candidatura come capo politico se gli iscritti, nel voto di domani e mercoledì sullo Statuto, bocciassero la governance a 5. Sta di fatto che oggi, sul blog, si specificava come, in caso di «no» della base al neo-direttorio il voto successivo sarebbe quello sul «nuovo capo politico». Qualcuno, nel M5S, ci vede uno spiraglio aperto a Conte. Qualcun altro al ritorno di Di Maio. Molto dipenderà dalla scelta del M5S su Draghi e da una eventuale e conseguente scissione. Forse, il Movimento del prossimo futuro, avrà meno anime da riunire in un unico organo.

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