Italia e Estero

Fase 2, quando l'indice di contagiosità R0 diventa preoccupante?

Il famoso R0 (erre con zero) è il valore che indica il numero di infezioni prodotte da ciascun individuo infetto
Cittadini a passeggio nel primo giorno della Fase 2 - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Cittadini a passeggio nel primo giorno della Fase 2 - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Quando il valore di R0 diventa preoccupante? A che livello si può considerare un ulteriore allentamento delle misure restrittive?

L’emergenza da coronavirus ha costretto tutti a prendere confidenza con dati poco conosciuti, come l’indice di trasmissibilità di una malattia. Quel famoso R0 (erre con zero), il valore che indica il numero di infezioni prodotte da ciascun individuo infetto. Iniziata la Fase 2 e sarà proprio questo il parametro sul quale sarà costantemente puntata l’attenzione: sarà infatti l’andamento della curva epidemica a dirci se la graduale riapertura del Paese sta procedendo secondo i piani.

Se dovessero spuntare nuovi focolai del virus - determinati dal superamento della «soglia sentinella» -, scatterebbe l’allarme che potrebbe portare alla chiusura delle zone rosse come nella fase 1. Ma da cosa si capisce che è necessario allarmarsi?

Secondo quanto riportato dall’Organizzazione mondiale della sanità e da tutte le istituzioni italiane, la situazione è considerata sicura se l’R0 è inferiore a uno. Quanto più il valore di R0 è maggiore, tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se è inferiore a 1, invece, significa che la pandemia può essere contenuta. Il 30 aprile l’Istituto Superiore di Sanità ha annunciato che l’indice di contagio era sceso sotto 1 in tutta Italia. Le limitazioni messe in atto dal governo, quindi, hanno funzionato.

Secondo uno studio dei ricercatori dell’Iss e della Fondazione Bruno Kessler di Trento pubblicato sul sito MedRxiv, in Lombardia il valore di R0 «ha raggiunto il massimo di 3 tra il 17 e il 23 febbraio, per poi iniziare la discesa man mano che venivano adottate le misure di contenimento a livello locale e nazionale». Al 24 marzo l’indice era ancora poco sopra 1, ma il trend iniziava a indicare una discesa.

Questo dato va di pari passo con un altro indicatore, che l’Iss e la Fondazione Kessler chiamano Rt: ossia la misurazione dell’R0 quando sono in atto misure di lockdown. Oggi l’indice di trasmissione del virus Rt è 0,40 in Lombardia (mentre l'indice di contagiosità R0 è 0,75, dato aggiornato alle 17 di martedì 5 maggio) e in Veneto mentre è di 0,75 in Piemonte. Se gli indici regionali continueranno a essere inferiori a 1, allora si valuterà se allentare ulteriormente le misure restrittive previste dal Dpcm del 26 aprile, anticipando per esempio la riapertura di bar e parrucchieri.

 

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