Italia e Estero

Distanziamento sui treni? No in Lombardia, sì nel resto d'Italia

Anche la Liguria sulla stessa linea. Sottosegretaria alla Salute: «L’ordinanza del governo non estende i suoi effetti a quelle regionali»
TRENI, TIRA E MOLLA SULLE DISTANZE
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Una gestione disomogenea della tutela della salute pubblica sta causando nelle ultime ore diverse perplessità. Dopo l'ordinanza di ieri con cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha ripristinato l’obbligo per i treni ad Alta Velocità di mantenere il distanziamento sociale, sorge un contrasto con le indicazioni che - lo scorso 31 luglio - erano arrivate da Regione Lombardia (stesso orientamento della Liguria). Nell’ordinanza regionale lombarda, infatti, si autorizzava il riempimento al 100% dei posti a sedere (e al 50% quelli in piedi) sui mezzi di trasporto pubblici, che comprendono tram, treni, metro, autobus. Di fatto, si annullava il distanziamento sociale finora messo in pratica. Due indicazioni contrastanti, ma quale prevale sull’altra?

«L’ordinanza del governo non estende i suoi effetti all'ordinanza della Regione». Lo ha spiegato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervistata da Radio Popolare. «Questo accade in base all'ultimo decreto con il quale noi restituiamo alle regioni la possibilità di assumere decisioni diverse, l'ordinanza andrebbe contestata», ha affermato. «Le regioni sono invitate a rispettare l'ordinanza del ministro Speranza», precisa Zampa «ma se decidono di fare diversamente possono farlo».

Quindi «l'ordinanza della Lombardia va contestata, impugnata, è un procedimento lungo ma a parte questo deciderà forse Boccia, che sentirà il presidente della Regione». Vi aspettavate questa ordinanza lombarda, è arrivata comunicazione? «Non mi risulta, spero ci siano interlocuzioni e siano positive, probabilmente si è trattato di un equivoco, inviterei tutti a consultare il Comitato tecnico scientifico», conclude Zampa.

Da Palazzo Lombardia arriva la conferma: «Le decisioni assunte dalla Regione sono state prese anche in un’ottica di dare la possibilità, a chi gestisce il trasporto pubblico locale, di programmare e sperimentare nuove azioni in vista della ripresa dell’attività scolastica di settembre. Resta obbligatoria la mascherina a bordo».

Intanto, il coordinatore dell'esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli scrive in una nota: «Perché la Regione Lombardia non ha ancora ritirato l'ordinanza? Il Comitato tecnico scientifico del governo - spiega - ha precisato che l'abolizione del distanziamento sociale è una decisione sbagliata e presa "senza aver ricevuto il parere dello stesso Comitato"». «Siamo felici che il ministro Speranza abbia firmato un'ordinanza che ripristina il distanziamento sociale sui treni - continua - ci domandiamo però perché questo distanziamento valga per i treni, ma non per tutti gli altri trasporti pubblici e privati, aerei compresi. Non si capisce perché il virus dovrebbe circolare meno sugli autobus, i tram e le metropolitane, rispetto ai treni».

 

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