Italia e Estero

Denise Pipitone è Olesya? Sciarelli: «Sarebbe troppo bello»

Alla trasmissione di Rai3 Chi l'ha visto la riapertura del caso. Già inviato a Roma il campione di Dna della ragazza russa che cerca la madre
A confronto: Piera Maggio e la ragazzini russa che ha fatto un appello per trovare la sua famiglia
A confronto: Piera Maggio e la ragazzini russa che ha fatto un appello per trovare la sua famiglia
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Si riaccende la speranza per Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo quando aveva soltanto 4 anni nel 2004, dopo che una ragazza, Olesya Rostova, alla tv russa ha raccontato di essere stata rapita quando era piccola. Al programma russo la giovane lancia un appello per trovare la madre, gli occhi le si velano, corruga la fronte. Impossibile non rivedere in questa espressione quella sofferente di Piera Maggio. Ma al momento si può solo stare con i piedi ben piantati per terra e aspettare il raffronto del suo Dna - già inviato a Roma - e quello della Maggio.  

Del caso si è occupato mercoledì sera la trasmissione Chi l'ha visto?, facendo un boom di ascolti: il programma ha interessato 3 milioni 520mila spettatori con il 15.16% di share.

In apertura Federica Sciarelli ha ricostruito il motivo per cui, dopo tanti anni di silenzio, si è tornati a parlare di Denise. Tutto nasce dalla segnalazione di una telespettatrice ucraina, un'infermiera in Italia da 20 anni, che seguendo una trasmissione sul primo canale della tv russa, ha assistito all'appello di una ragazza, abbandonata in un campo rom quando aveva circa cinque anni. La giovane, che ha la stessa età che avrebbe oggi Denise, somiglia in maniera sorprendente a Piera Maggio e al padre. L'infermiera è scossa dai brividi. Non sa che fare. Chiama un'amica e insieme decidono di contattare la redazione di Chi l'ha visto?.

Da lì è partito il lavoro per creare un contatto con la ragazza russa. Durante la puntata di mercoledì sera sono state comparate diverse fotografie Il volto della giovane russa richiama i lineamenti dei genitori italiani di Denise.

Il raffronto fotografico tra la ragazza russa e il padre di Denise Pipitone
Il raffronto fotografico tra la ragazza russa e il padre di Denise Pipitone
Raffrontati anche scatti delle due bambine da piccole. Una certa somiglianza si evidenzia, anche se, come è stato a più riprese ribadito, manca ancora qualsiasi genere di conferma (o smentita) scientifica.

Le foto di Denise da piccola (dx) vicina a quella che ritrae Olesya Rostova
Le foto di Denise da piccola (dx) vicina a quella che ritrae Olesya Rostova
«Vogliamo rimanere con i piedi ben piantati a terra, cautamente speranzosi, ma senza illuderci più di tanto anche perchè le segnalazioni passate ci hanno mostrato che l'illusione non porta a nulla. In questi casi ovviamente l'unica cosa da fare è chiedere che venga fatto il Dna ed è quello che noi chiederemo, l'unica soluzione per fugare ogni dubbio».

Ha commentato Piera Maggio in un messaggio audio inviato a Chi l'ha visto?. «Mi preme dire - ha aggiunto - che vogliamo ringraziare veramente quanti in questo momento ci sono vicini e solidali. Questo ci fa capire quanta gente e quante persone amano Denise e che non l'hanno dimenticata. Questo ci riempie il cuore».

È stato già prelevato un campione di Dna a Olesya Rostova. A farlo sarebbe stata la redazione del programma russo da cui la ragazza ha lanciato un appello per trovare la madre. Un appello che non è caduto nel vuoto: anche in Russia sono state tante le persone che l'hanno contattata. Ciascuna di queste telefonate dovrà essere verificata. Intanto il campione di Dna è stato inviato a Roma e si attende prossimamente, l'esito del confronto.   

«La storia di Denise e Piera ha suscitato una grandissima onda emotiva tra gli italiani - ha detto la Scirelli - segno che, specie in un momento complicato come quello attuale, ciascuno vorrebbe ricevere una buona notizia. Tantissimi si sono mobilitati per dare eco alla riapertura del caso e anche genetisti di fama hanno contattato la redazione rendendosi disponibili per il raffronto. Sarebbe troppo bello per essere vero. Restiamo cauti».

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