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Ddl Zan, ora la decisione spetta alla Casellati

Il disegno di legge Zan sull’omotransfobia rimane ancora una volta impigliato nelle maglie di palazzo Madama
Il Senato - Foto Ansa/Maurizio Brambatti © www.giornaledibrescia.it
Il Senato - Foto Ansa/Maurizio Brambatti © www.giornaledibrescia.it
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Il disegno di legge Zan sull’omotransfobia rimane ancora una volta impigliato nelle maglie di palazzo Madama e lo sblocco per la calendarizzazione finisce nelle mani della presidente Casellati.

Un colpo messo a segno dal leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia del Senato, a suon di regolamento. Ieri infatti, invece di incardinare il provvedimento, ha proposto in ufficio di presidenza di congiungere i quattro ddl depositati in commissione sullo stesso argomento e, interpretando le norme interne, si è detto obbligato a rinviare il tutto alla presidente del Senato per ottenerne la riassegnazione: «un passaggio tecnico indispensabile», lo ha definito. Più concretamente un modo per prendere tempo in attesa che si trovi un accordo di fondo tra i partiti, ora assai improbabile.

Intanto in soli 3 giorni ha superato le 250mila firme la petizione lanciata su Change.org da Francesco Lepore (giornalista, collaboratore de Linkiesta) per chiedere la calendarizzazione e l'approvazione della proposta di legge contro l'omotransfobia, la misoginia e l'abilismo, ovvero il Ddl Zan al Senato.

Durante il fine settimana, la petizione è stata condivisa su Instagram da Fedez e Chiara Ferragni. La campagna Dai Voce al Rispetto è stata anche rilanciata sui social da Jean Pierre Moreno, l'attivista vittima dell'aggressione omofoba che ha avuto luogo a Roma il 26 Febbraio scorso.

«ll 4 novembre scorso l'Aula della Camera - si legge nella nella pagina della petizione on line indirizzata alla presidente della Camera Casellati e a tutti i senatori della Repubblica - ha approvato a larga maggioranza la proposta di legge recante misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità. Da allora sono già trascorsi mesi senza che in Senato sia stato compiuto alcun passo per calendarizzarne il testo. Chiediamo perciò che si proceda con la massima celerità - prosegue la petizione - alla calendarizzazione e approvazione del testo già licenziato dalla Camera senza stralci, sconti o deroghe che ne pregiudichino la bontà. Troppe volte ci siamo trovate e trovati di fronte alla possibilità di avere una legge di tutela contro i reati d'odio così come già realizzato in tante democrazie occidentali. Troppe volte questa possibilità si è arenata. Oggi vi chiediamo di fare presto e bene: questa legge è necessaria e inderogabile per la vita e per la piena eguaglianza di tutte persone».

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