Italia e Estero

Da Brescia ad Auschwitz: «Non dimenticare è un dovere»

I 650 studenti bresciani stanno tornando a casa sgomenti, ma arricchiti e consapevoli
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
  • Gli studenti bresciani ad Auschwitz © www.giornaledibrescia.it
    Gli studenti bresciani ad Auschwitz
AA

«Siamo tantissimi ma appena varcato il portale Arbeit macht frei improvvisamente il silenzio è caduto su di noi. Non però nei nostri pensieri, le storie dei "sommersi" di cui parla Primo Levi sono assordanti. La vista delle loro valigie, scarpe, vestiti e capelli ci trasmette emozioni. Rispetto? Paura? Tristezza? Non lo sappiamo ma è sicuro che ci hanno lasciato la consapevolezza e il dovere di mantenere vivo il ricordo di ciò che è successo». Nelle parole di un gruppo di studenti, pronunciate a caldo all'uscita dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, tutto il valore del viaggio che li ha portati in Polonia, seguendo le orme di Primo Levi.

Sono partiti in 650 sabato mattina carichi di valigie, torneranno domani pomeriggio con la testa e il cuore più pesanti. Se l'obiettivo di «Un treno per Auschwitz» era innescare la riflessione in questi giovani ambasciatori di speranza, è stato centrato. Anzi, superato. Perché i ragazzi hanno partecipato con compostezza, rispetto, illuminati nella loro sensibilità e affascinanti nella loro giovane ma ferma volontà di farsi veicolo di memoria. «Lo racconteremo a chi c'è a casa - ripetono -. Perché non dimenticare è nostro dovere, da oggi ancora di più». 

Un viaggio intenso, preparato dall'associazione I Luoghi con il supporto dell'archivio storico della Cgil di Brescia. Dopo 5 ore di bus e 17 di treno, prima tappa della domenica è stato il campo di sterminio di Belżec.

  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec
  • Da Brescia al campo di Belzec
    Da Brescia al campo di Belzec

La carovana ha poi raggiunto Cracovia, dove alla sera ha assistito ad un secondo momento di arte e riflessione: «Dos Lid», il recital tratto da «Il canto del popolo ebraico massacrato» del poeta Itzhak Katznelson, interpretato dall'attore Luciano Bertoli con i musicisti Alessandro Adami (voce e fisarmonica), Stefano Zeni (violino) e Matteo Mantovani (chitarra).

  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare
  • Lo spettacolo per non dimenticare
    Lo spettacolo per non dimenticare

Oggi partenza all'alba verso Oświęcim, dove divisi in gruppi i ragazzi hanno visitato i campi di Auschwitz e Birkenau. Un momento di enorme commozione, che di certo li ha arricchiti e toccati nel profondo. Questa sera si riparte verso casa, dove a loro spetterà il nobile dovere di raccontare cosa hanno visto con i loro occhi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia