Italia e Estero

Covid: Rt scende, ma l'incidenza è ancora alta

La situazione epidemica in Italia continua lentamente a migliorare e lo dimostra la diminuzione dell'indice di trasmissibilità arrivato a 0.91
Un medico - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La situazione epidemica in Italia continua lentamente a migliorare e lo dimostra la diminuzione dell'indice di trasmissibilità Rt che è sceso a 0.91, anche se in quattro regioni si mantiene ancora al di sopra dell'1. (Abruzzo 0.9, Basilicata 0.86, Calabria 0.95, Campania 0.84, Emilia Romagna 0.99, Friuli Venezia Giulia 1.03, Lazio 0.94, Liguria 0.69, Lombardia 0.97, Marche 0.81, Molise 1.37, Provincia autonoma Bolzano 0.83, Piemonte 0.76, Provincia autonoma Trento 0.83, Puglia 0.92, Sardegna 0.67, Sicilia 0.84, Toscana 1.03, Umbria 0.71, Valle d'Aosta 0.81, Veneto 1.11,) 

Tuttavia è ancora troppo presto per trarre conclusioni rassicuranti: l'incidenza dei nuovi casi, anch'essa in calo e pari a 590 nuovi casi su 100mila abitanti, resta comunque ancora alta, così come il numero delle vittime che raggiunge oggi quota 814, mentre si continua a segnalare un sovraccarico sui servizi ospedalieri.

Il monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità e ministero della Salute conferma, dunque, dei segnali positivi, ma sottolinea la necessità di «assoluta attenzione», poichè «l'incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, ed è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore significativa diminuzione nel numero di nuovi casi e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri». Insomma, non siamo ancora ad una svolta, nonostante le cifre siano in calo.

Un quadro, si legge nel monitoraggio, che deve spingere alla «massima attenzione nell'adozione e nel rispetto delle misure, evitarne un rilassamento prematuro e mantenere elevata l'attenzione nei comportamenti». «Siamo in una situazione di miglioramento, ma di assoluta attenzione perchè il numero di 20mila casi al giorno è ancora troppo alto. Bisogna portare tutte le regioni sotto Rt 1».

Quanto all'andamento generale, l'età media dei decessi si attesta sugli 81 anni, il 90% delle persone ha più patologie, mentre l'età media di chi contrae l'infezione è 48-50 anni. Abbassare ancora la curva dei contagi resta al momento la priorità, con lo sguardo rivolto alla prossima campagna vaccinale anti-Covid con i primi vaccini che dovrebbero arrivare a gennaio.

Quanto al dibattito sull'opportunità di vaccinare anche chi ha avuto già la malattia, un chiarimento è giunto da Rezza: «Non c'è una evidenza che ci dica che chi è stato infetto o malato non possa fare dopo il vaccino, quindi in teoria chiunque può fare il vaccino anti Covid. È solo una questione di priorità. Se si dovessero fare delle priorità, allora si potrebbe vaccinare prima chi non si è ammalato perché si presuppone che chi si è infettato abbia una certa protezione». 

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