Italia e Estero

Coronavirus, perché non è stata ancora dichiarata la pandemia

Per gli infettivologi, intervistati dalla rivista Nature, gli sforzi si concentrano sul contenimento, per isolare i focolai in diversi Paesi
Un'esercitazione in caso di epidemia da Coronavirus - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un'esercitazione in caso di epidemia da Coronavirus - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L'epidemia di Covid-19 è solo agli inizi e potrebbe proseguire molto a lungo, come mostrano le epidemie del passato. Per gli infettivologi, intervistati dalla rivista Nature, gli sforzi ora devono concentrarsi sul contenimento, per isolare i focolai che stanno comparendo in diversi Paesi.

E questa è una delle ragioni per cui ancora non è stata dichiarata la pandemia. Se l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non l'ha ancora fatto, come molti si aspettavano, è anche perché buona parte della diffusione del virus a livello globale può essere ricondotta a paesi con vasti focolai, quali Cina, Iran, Italia e Corea del Sud, e poi ci sono segnali, in Cina, che la corsa del virus sta rallentando e che potrebbe essere ancora contenuto con le giuste misure.

«Se le passate epidemie insegnano qualcosa, è che siamo solo all'inizio di una nuova malattia che può continuare a diffondersi per molti altri mesi ancora. Tutti i paesi devono mettere in campo le misure di contenimento», scrive Nature.

Un altro argomento contro la pandemia è che gran parte del mondo è già al massimo livello di allerta, con restrizioni di viaggio, scuole ed edifici pubblici chiusi, raduni, congressi e conferenze cancellati. Inoltre i ricercatori di tutto il mondo stanno condividendo le sequenze del genoma del virus, è in fase di sviluppo un vaccino e molte riviste scientifiche rendono disponibili gli studi. David Heymann, infettivologo che nel 2003 coordinò la risposta dell'Oms alla Sars, spiega di non aver consigliato di dichiarare la pandemia perché il virus non si sta diffondendo allo stesso modo delle pandemie del 20esimo secolo, che hanno colpito milioni di persone, e per l'impatto economico. Parte delle difficoltà dell'Oms a dichiarare la pandemia sta anche nel fatto che ci sono pochi esempi del genere: per la Sars ed Ebola non lo fece, mentre per l'influenza nel 2009 sì, attirandosi parecchie critiche per aver reagito in maniera eccessiva. Tuttavia, conclude Nature, «se il virus accelererà la sua corsa, la dichiarazione di pandemia potrebbe diventare necessaria».

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