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Aurora, le televisioni e il suo messaggio su Fb

«Ciao a tutti voi, sono Aurora, ho espresso un desiderio per tutti i bambini ricoverati». L’appello è subito diventato virale
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«Ciao a tutti voi, sono Aurora, ho espresso un desiderio per tutti i bambini ricoverati. Servirebbero 16 televisioni per tutte le stanze da posizionare al muro. Cercavamo un benefattore che le porti qui e una grande festa faremo».

L’autrice di questo post è Aurora, una bimba di 9 anni, da febbraio ricoverata nel reparto di oncoematologia pediatrica del policlinico San Matteo di Pavia. Il suo desiderio è quello di potersi distrarre un po' durante i ricoveri. L’appello - pubblicato da Pietro Castellese del Cral San Matteo sulla pagina Facebook dello spaccio - è subito diventato virale: quasi 800 condivisioni e 70mila visualizzazioni. La raccolta fondi è già partita e i primi bonifici sono già arrivati.

L’appello di Aurora ha commosso tutta la città e ha scatenato la solidarietà delle associazioni. «Siamo rimaste particolarmente colpite - ha dichiarato Chiara Collivignarelli di Mamme Connesse a La Provincia Pavese -. Parliamo di un reparto di lunga degenza, in cui spesso i bambini non possono nemmeno alzarsi, vogliamo dare il nostro contributo per regalare loro qualche ora di distrazione, sarà il nostro regalo di Natale. Raccoglieremo le quote a nome dell’associazione e le verseremo con un bonifico al Cral. La prima fase della raccolta fondi verrà chiusa questa domenica, il 19 novembre, una seconda domenica 3 dicembre in modo da avere tempo per fare il bonifico e consentire di acquistare le tv».

«Sono colpito dalla mobilitazione generale. Se raccoglieremo più soldi di quel che servono per le tv li consegneremo al reparto che potrà utilizzarli per tutte le altre esigenze», ha detto Pietro Castellese, che quotidianamente organizza raccolte fondi per la pediatria e momenti di festa per i pazienti.

Per dare un contributo si può fare un bonifico (Iban: IT27 Z056 9611 3000 0002 0038 X87) con la causale «Una Tv per i Bambini del Reparto Pediatria».

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