Italia e Estero

Adriano Paroli e l'incastro tra il Csm e il futuro di Berlusconi

A metà pomeriggio sapremo se il bresciano sarà uno degli otto componenti del Consiglio superiore della Magistratura
Senatore. Adriano Paroli è stato eletto lo scorso 4 marzo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Senatore. Adriano Paroli è stato eletto lo scorso 4 marzo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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É avvocato, esercita la professione da più di 15 anni e ha in tasca la tessera di Forza Italia. Elementi che possono spalancargli la porta del Consiglio superiore della Magistratura.

Oggi, a metà pomeriggio sapremo se Adriano Paroli sarà uno degli otto componenti del Csm che il Parlamento in seduta comune, inizio alle 14.30, è chiamato ad eleggere. Il nome dell’ex sindaco di Brescia è sulla bocca di tanti all’interno del suo partito al quale spetteranno due posti.

Il diretto interessato, pur onorato dal fatto che Forza Italia stia pensando a lui, vorrebbe continuare a fare politica e ad occupare lo scranno a Palazzo Madama. Se però Berlusconi chiama, è risaputo che i suoi difficilmente hanno margine di manovra per opporsi alla scelta dell’ex Cavaliere. Anche perchè la mossa Paroli al Csm potrebbe ridisegnare proprio il futuro immediato di Berlusconi, tornato ad essere candidabile e, pare, interessato a rientrare in aula al Senato adesso in opposizione al Governo Lega-Cinque Stelle piuttosto che tentare la corsa alle Europee tra un anno.

E che c’entra l’ex sindaco della città? É presto detto. Se Paroli dovessere essere eletto al Csm libererebbe un posto al Senato che potrebbe proprio essere occupato da Berlusconi. Non sarebbe però un passaggio automatico perchè essendo stato eletto Paroli in un seggio uninominale, servirebbero elezioni suppletive per decidere il nome di chi subentra. L’ex premier dovrebbe quindi passare da un nuovo voto, limitatamente al seggio di Brescia, per tornare in aula.

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