Italia e Estero

Zuppi, 'in Medio Oriente fuoco produce altro fuoco'

Nell'ambito di Fa' la Cosa Giusta incontro 'Il perdono come strumento di coesione' con il presidente Cei e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, inviato speciale del papa per la pace in Ucraina. Milano, 22 Marzo 2024. (NPK) ANSA / MATTEO BAZZI
Nell'ambito di Fa' la Cosa Giusta incontro 'Il perdono come strumento di coesione' con il presidente Cei e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, inviato speciale del papa per la pace in Ucraina. Milano, 22 Marzo 2024. (NPK) ANSA / MATTEO BAZZI
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TRIESTE, 29 APR - "Se non c'è il cessate il fuoco e l'appello non viene raccolto, è motivo di ulteriore sofferenza e il fuoco produce altro fuoco". Ne è convinto il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, oggi a Gorizia intervenendo sul conflitto tra Hamas e Israele a margine di una lectio magistralis al Dipartimento di scienze diplomatiche. "Ci riguardano tutte le guerre, anche quelle che sembrano più distanti e circoscritte. Sono sempre davvero dei pezzi della guerra mondiale. Ci preoccupano molto e dobbiamo davvero continuare a fare di tutto per arrivare alla pace. Ecco perché il Papa chiede il cessate il fuoco con tanta insistenza". Parlando ai giovani presenti, futuri diplomatici, il presidente della Cei ha insistito dicendo che bisogna "potenziare la diplomazia, credere nella diplomazia, che non è soltanto pasticcini e perdita di tempo, ma è ciò che può permettere l'identificazione degli strumenti tali da risolvere i conflitti che ci sono e ci saranno non con la logica del più forte o con quella delle armi, che è temibile, oltre che inaccettabile e non risolve mai i conflitti, ma li peggiora, bensì con il diritto". Per il cardinale "c'è bisogno di tanta diplomazia e anche di diplomazia umanitaria: di quelli che si occupano di umanitario, che tendenzialmente dovrebbero essere tutti, perché non siamo isole, possano aiutare la diplomazia, cioè a intendersi, costruire ponti, imparare un linguaggio comune, a conoscersi".

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